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Originalmente inviato da Uno
Quello che mi indigna è che da che mondo è mondo sono sempre esistiti i ricchi e i poveri, i ricchi hanno fatto e mantenuto la ricchezza con i poveri, ma oggi come oggi nei paesi civilizzati potrebbero esistere comunque i ricchi (che poi servono per un discorso evolutivo) ma gli altri avere un livello di benessere giusto... quello che in Italia si era riusciti ad avere nel trentennio dopo guerra.
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In quel periodo c'era la voglia di ricostruzione del paese. I ricchi non erano più "solo" ricchi ma dovevano far qualcosa per mantenere lo status e altri ricchi erano diventati poveri nel frattempo.
C'era un interesse comune... una sorta di unione a rimboccarsi le maniche. I ricchi ricostruirono le industrie, fabbrichette e crearono occupazione e lavoro .. i prezzi erano adeguati allo stipendio medio. Esisteva l'equo canone che è stato abolito negli anni '80.
Dopo un grande disastro e una simile disgregazione sembra esserci una grande unione per la ricostruzione.
Però è vero che poi mantenere quel tipo di interesse nel mandare avanti ogni piccola società (nel senso di agglomerato non di industria) viene a decadere quando ci si dimentica da dove nasce il suo scopo e perchè ci si è uniti ognuno con il suo da fare.