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Vecchio 30-05-2007, 16.01.05   #27
RedWitch
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Provo a specificare ancora meglio. Sopra ho detto che la magior parte della sofferenza è illusoria. Illusorio non significa che non esiste, semmai che non è reale, esiste ma è inutile. Ma io percepisco, percepisco eccome. E' come la classica oasi del deserto... la vedo, sono convinto che ci sia, ma non posso dissetarmi perchè è illusoria.
Il paragone regge anche se avanziamo nel discorso. L'oasi è l'immagine di un oasi che è da un'altra parte... una proiezione. Come l'ansia che lo è della rabbia. Devo arrivare all'oasi vera per bere.
Vorrei provare a vedere se ho capito con un esempio.

Quando vedo qualcosa su di me, che non accetto, il vederlo, mi fa provare ribrezzo, rabbia, e... soffro.
Una delle ultime cose che ho osservato è stata quella di vedermi incredibilmente pigra.. immobile davanti a tanti aspetti della vita. Quando l'ho realizzato per qualche giorno sono rimasta "paralizzata" nella sofferenza che provavo. Più soffrivo e meno mi muovevo, quindi la alimentavo , e si ingigantiva (sofferenza illusoria, che sento, percepisco ma di cui posso fare a meno)
Poi mi sono rimboccata le maniche, e ho cercato di iniziare a modificare questa situazione. Il risultato è stato che piano piano le cose cominciano ad essere diverse. Per modificare questa cosa in me fatico, le vado contro in qualche modo.. quello che resta se ho ben capito, è la sofferenza "vera".. quella "stanchezza" (non so definirla meglio, non so se rende l'idea) è la sofferenza del mio Essere, non di quella piccola parte di me, l'importanza che alla fine attribuisco a me stessa...

(chiedo scusa per il riferimento personale)

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