Citazione:
Originalmente inviato da cassandra
Mi domando secondo quale giurisprudenza l'essere "provocante",o "sviluppata precocemente" puo'determinare un' istigazione alla violenza fisica e sessuale?...voglio pensare che è l'interpretazione personale dei magistrati ad aver prodotto questa ingiustizia,anche se questo aggiunge al danno,la beffa...siamo forse in un circolo vizioso dove ormai tutto è ammissibile?... la giungla è anche doversi difendere da soli...
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Ecco credo che uno dei punti sia questo che hai posto.
Il giudice " decide" ( o dovrebbe farlo ) richiamando anche le proprie esperienze o, più in generale, quello che dovrebbe essere, in questo caso secondo il suo sentire, il " vivere comune".
E' inevitabile, allora per questo verso, che la vita quotidiana sia, per cosi dire, condizionata da impressioni, tendenze e quant'altro ed in un certo senso...soggettivizzata dalla persone che ricopre tale ruolo.
Quindi, va da se, che ad esempio, chi ha poca esperienza ( non in riferimento all'età ma nel senso appunto percettivo del termine) potrà valutare la cosa secondo un " suo" punto di vista ( che si presume oggettivo ).
Il che non è male sia chiaro ( anche se per il caso concreto della bambina o della legittimazione, diciamo cosi, circa la istigazione allo stupro a causa di come una si veste io comunque disapprovo ) ma è " limitato" a quel livello.
Quindi colui che si presume "essere" un ruolo oggettivo ne assume solo i connotati esterni: è comunque un essere umano.
Questo, poi, senza badare, o almeno lo si fa ma in maniera blanda ed indiretta, alle conseguenze ( da leggere mi pare sotto altra veste " esperenziale" che ora interessa poco ) che hai accennato.
Che so...come se un gorilla -con tutto il rispetto per lui, presumendo che questo abbia una capacità di giudizio maggiore rispetto alle scimmie - giudicasse quelli che stanno sotto di lui...ma comunque dovrebbe considerarsi immerso nella "giungla degli istinti" poichè da questa condizionato....non so se si capisce...