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Originalmente inviato da Ray
Questo durare poco può essere perchè non lo reggiamo o perchè è uno scarico.
Forse son due cose diverse... tipo piacere e godimento.
Se chiamiamo godimento l'esplosione, vediamo che di solito si cerca di prolungare il piacere più che si può perchè dopo il godimento il piacere cessa.
Questo prolungare però allontana il godimento.
Credo sia una questione di tensione.
Il piacere viene da uno stimolo, uno scorrere, una frizione.
Quindi un passaggio di energia. Reggiamo quel che possiamo, oltre può anche diventar dolore (la sottile linea tra piacere e dolore putrebbe essere la nostra capacità di tenuta, la "portata").
Il godimento scarica questa tensione.
Messa così il piacere può essere la rincorsa al godimento (una delle, ce ne possono essere altre) e migliore è la rincorsa più alto il salto che possiamo fare.
Magari abbastanza alto da essere "vero" godimento, che ci porti "fuori" come diceva Cassandra.
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Quindi una delle possibili letture è che il piacere è l'esplosione della tensione, appunto il godimento come possibile "scarico " di cio che non si sopporta bene.
Il piacere funzione di una frizione, quindi.
Una domanda: ma il godimento vi deve essere per forza o se ne può fare a meno?
Nel senso è indispensabile che vi sia una esplosione o si può aumentare la resistenza?
Mi vien da rispondere che se da un lato c'è il godimento è perchè non " sopporto" una situazione ( anche se di piacere ) o meglio non ce la faccio a tenere quella tensione.
Dall'altro lato però potrei anche arrivare ad un punto dove, che so.., un godimento non c'è, o meglio c'è ma un tutt'uno col piacere, e quest'ultimo è massimo..insomma quasi si confusi ( se non addirittura essere la medesima cosa )!
Mhm..non so se riesco a renderlo bene, ci provo.
Quando si parla di godimento ci si riferisce ad una situazione " istantanea e momentanea" successiva, che dura, rispetto alla frizione del piacere, abbastanza poco.
Mettiamo il caso del salto con l'elastico.
La preparazione fino a poco prima del lancio, con una parte del lancio stesso, potrebbe essere assimilabile alla rincorsa, al piacere appunto, di gustare il salto.
Molti hanno affermato che subito dopo il piacere, per un attimo, hanno " percepito" una specie di vuoto che potrebbe essere il godimento del momento appunto.
Ora si potrebbe parlare di fotografia, prolungando appunto quell'attimo, dove piacere e godimento son divenuti la medesima percezione?