Discussione: I ricordi
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Vecchio 29-06-2007, 13.17.07   #37
jezebelius
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Da un certo punto di vista, forse, in ogni avvenimento o impressione c'è tutto. Noi ricordiamo quel che possiamo trattenere.
Man mano che "cresciamo" possiamo di più e quindi ricordiamo di più e di-verso.
Questa modificazione dei ricordi, in un certo modo il famoso senno di poi, potrebbe non essere altro che una porzione maggiore (a volte anche minore, potremmo invertire il discorso) o anche altra (che poi va agganciata alla prima).
Pensavo, dopo aver letto una frase di Longanesi, se l'esempio prima dell'arancia.
All'interno di questa si vuole arrivare per ricavarne il succo.
Ma questo esempio vuoi vedere che non possa essere posto, adesso, anche per altro.
Mi riferisco non soltanto alla possibilità " di accedere" dapprima alla buccia e poi alla polpa successivamente e cosi via, ma anche all'interpretazione di queste.
Prendiamo la buccia ad esempio, in che modo possiamo interpretarla?
Beh..probabilmente sotto diversi punti di vista.
Il primo è quello che " serve" all'arancia per proteggere se stessa da agenti esterni ma anche per evitare di contaminare il " suo " contenuto a causa di questi.
Oppure serve semplicemente come protezione fin a se stessa. Oppure ancora per entrambi " mantenendo ", fino a quando non sarà maturo, il suo contenuto inalterato.
Qui insomma, prendendo solo la buccia, la si può interpretare in vari modi anche strumentali ad un suo utilizzo, cioè per un fine. Stessa cosa probabilmente per la polpa.
Insomma..la frase di Longanesi diceva che i ricordi sono come i sogni...vanno interpretati.
Ora l'interpretazione quindi può essere a vari livelli, dunque oltre all'accesso del contenuto del ricordo, è differente la strumentalità, l'utilizzo di questo?
E se c'è una interpretazione, questa lo è soprattuitto in funzione di cosa?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”

Ultima modifica di jezebelius : 29-06-2007 alle ore 13.20.23.
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