Discussione: Partner ideale
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Vecchio 01-07-2007, 15.30.40   #53
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Come a livello fisico si cerca la diversità per dare alla natura la massima possibilità di espendersi, a livello interiore lo stesso si cerca la diversità per sperimentare ciò che ci manca, questo purtroppo poi entra in conflitto con il desiderio di "facilità"... è meno faticoso vivere con una persona che soddisfa tutte le nostre aspettative, ma qualcosa in noi ci spinge a non cercare questa... e poi il conflitto, per questo dicevo che l'aspettativa più bassa fa funzionare meglio la cosa, ci permette di conoscere ciò che è diverso da noi, in un certo qual senso completarci rispecchiandoci (si collega alla discussione Effetto Specchio) da non confondere con quelle assurdita di ricerca della simbiosi...
Certo qualche appiglio che ci accomuni al patner deve esserci, la totale diversità non sarebbe piacevole da sopportare, solo con molta determinazione si potrebbe sopportare, ma allora non sarebbe più un rapporto di coppia, assomiglierebbe più ad un rapporto istruttivo.
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Vai a cercare altrove perchè ancora non ti bastano le differenze (e cioè punti da integrare in te) che trovi in un patner.... finchè non ci si trova non ci basterà mai nessuno.
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
l'unico partner ideale possibile siamo noi stessi.

Come han detto Jez e Kael mi costruisco l'idea di partner in base acome mi immagino lo vorrei. Siccome sta cosa muta continuamente, la mia idea muta con me (bisogni, desideri, aspettative).
Quindi l'unico partner possibile sono proprio io.
Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ricomincio dall'inizio:
Estrema sintesi.
Aspettattive su ciò che si vuole ricevere e limiti su ciò che si è disposti a dare.

Questi sono i principali punti da cui tutto si sviluppa, vi pare?
Quindi a ballare si può imparare.. almeno tecnicamente... poi sentirlo nel sangue è diverso... ma se l'aspettativa è minore del limite (di cui sopra) ecco che la cosa funziona.
Teoricamente partendo dal basso, un compromesso tra aspettative e limiti potrebbe risultare, forse, una " soluzione "?
Cercando quindi di contemperare le une agli altri, con qualsiasi partner ci troviamo, poichè mi pare che si parta da un presupposto ossia che " tutti" hanno la possibilità di metterci in condizione di prendere visione delle mancanze che abbiamo, potremmo scegliere una persona.
Ma se manca questo compromesso, che mi pare sempre di aver capito che deve provenire da entrambi e che quello che si riflette nella coppia altro non è che la risultante di ciò che avviene dentro ognuno e casomai soltanto da una parte vi è la pretesa di "indicare" questa dinamica, posso dire di trovarmi in un rapporto istruttivo o fa anche questo parte...di una sorta...di donazione?
Anche in questo caso però devo stare attento che non si tratti di " aspettativa camuffata"?
Mi è un po ostico sto passaggio...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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