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Originalmente inviato da Ray
Il termine "vincolo" viene dal latino vincolum, a sua volta derivato dal verbo vincire che significa legare.
Sono dunque parole "importanti". Come esempio mi limito al sanscrito vi-vyakti che significa "abbraccia"... (la radice wei-ek è comune a quasi tutti i grossi ceppi linguistici).
Esistono svariate tipologie di vincoli, quello matrimoniale è solo un esempio. In qualche modo si parla di vincoli quando un Essere volontariamente si lega a qualcosa o qualcuno, quando prende con tutto se stesso una certa risoluzione.
Un'altra considerazione che mi viene in prima battuta è che, in qualche modo, volontariamente o meno, l'uomo può vincolarsi e/o essere vincolato...
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Originalmente inviato da Uno
Ray ci ha ben esposto nel primo post l'etimologia della parola, io voglio esporvi una variante/estensione non più considerata oggi, vinco-lum vincere/legare la luce, anzi più esattamente ciò che fa luce....
Strana cosa vero? Perchè chiudere, comprimere, sigillare (sigilli altra parola da esplorare in esoterismo) la luce? A che scopo?
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Originalmente inviato da stella
Vincere quindi ha attinenza con vincolare.... (quante cose imparo qui !!!!)
Quindi vincere la luce significherebbe letteralmente sigillare, porre una chiusura e un sigillo alla luce che illumina... significa possederla...
e deriverebbe da quando i prigionieri di guerra venivano legati in catene.... vinti, quindi proprietà dei vincitori...
Ha quindi anche significato di vittoria, e implica il fatto di un passaggio, chiusura di un ciclo come vincitori....
Vincere ciò che fa luce significa possedere la luce anzi diventare la luce stessa, perchè la luce risplende di sè stessa, il lume illumina.....
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Originalmente inviato da Ray
Leggendo questo mi è partita automaticamente l'associazione con l'alchimia... quando si dice che lo scopo è corporeizzare lo Spirito. Ovvero rendersi capaci di "trattenerlo" (diventare la Pietra), vincolarsi ad esso, possibilmente direi in modo insolubile...
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Non è che per caso " vincere " è simile a " ricevere"?
Probabilmente l'etimologia è differente ma quello su cui voglio portare l'attenzione è altro.
In sostanza se " vincere " determina il possedere " ciò che fa luce ", e quindi " legare " a Tizio questa Luce( bisognerebbe poi stabilire se questo legamento ad esempio tra Tizio e Caio ovvero tra vincitore e vinto, è reciproco oppure unilaterale ) sono portato a pensare, magari sbaglio, che questo "possedere" è funzione di una predisposizione la quale definita nel corso dell'esistenza - fonte del vincolo stesso come detto più su - ha la capacità di determinare, appunto, l'accogliere/ricevere di tale luce.
Per questo verso, allora, si " accoglie " perchè si è fatto spazio; questo allora determina, forse per osmosi, l'identificazione con la Luce.
Ora perchè si sigilla subito dopo averla accolta? Forse per non farla uscire. E' probabile che, anche, per accoglierla, vi debba essere, in via preventiva, una preparazione a monte visto che se non si possiedono le giuste capacità per " fermarla" questa potrebbe scivolare via, non vincolata.
Per concludere la mia elucubrazione accenno a ciò che più potrebbe somigliare, qua in terra, ad una sorta di sigillo. Richiamando la " vittoria " e quindi il " vincere " mi vengono in mente le Olimpiadi. Attinenza col nome " Olimpo " ossia la dimora degli Dei.
In sostanza chi vinceva veniva coronato con l'alloro se non sbaglio, posto sul capo a forma di cerchio, probabilmente a mo' di sigillo, appunto.