io le chiamo "lacrime di coccodrillo"...
cmq a mio sentire è una situazione conosciuta (per quanto di sofferenza "finta")
la mente ha paura di ciò che non è conosciuto.
pertanto preferisce starsene li nel suo "mondo" che a un'analisi attenta è tutto fuorchè "sofferente" per l'ego...
un abbraccio
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