Discussione: La provocazione
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Vecchio 29-09-2007, 13.27.04   #32
cassandra
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Provo a guardarla da altro punto di vista.
Guardando l'etimologia : pro-vocare, ossia "chiamare fuori" ( o tirar fuori ).
Insomma sia che si tratti di vampiro e sia che si tratti di chi lo fa con coscienza, si tende, comunque, a tirare qualcosa fuori dalla " vittima ".
Nel primo caso il vampiro tenderà ad alimentarsi ( nella maggior parte delle volte con meccanismo inconsapevole ) di energia, appunto, succhiandola a colui sul quale ha messo gli occhi.
La seconda invece non chiamerà fuori ciò che potrebbe essere utilizzato per il rifornimento ma tenderà a "tirare" ciò che potrebbe essere utile...diciamo cosi..alla vittima.
In questo caso comunque ci vedo un meccanismo da attivare in casi particolari, quindi si dovrebbe attestare una conoscenza dell'aiutante" , di noi, più o meno superiore.
A questo punto però non è detto che chi assume le vesti di provocatore/aiutante ci conosca o ne sia consapevole.
Potrei ad esempio anche trovare chi pro-voca ed in quanto io "vittima", più o meno consapevole approfittare di questo...no?
Anche questa visione è una possibilità,ma credo che bisognerebbe essere già un pò avanti per poter avere la "freddezza"di gestire la situazione...sicuramente è un opzione che va considerata nel tempo,a quel punto sarebbe una piccola lezione per il provocatore che si ritroverebbe vittima di se stesso...
Il problema nasce quando tieni alla persona che ti provoca,in quel caso entrano in gioco altri fattori,nel mio caso mi sono resa conto che è una mancanza di affetto a farmi essere compiacente anche quando le cose non sono richieste in modo appropriato...è come se fossi alla ricerca di quella conferma mai avuta...devo lavorare molto per riuscire a liberarmi da questo meccanismo,anche se la radice sembra persa nei meandri della mia mente,spero che riuscirò a trovarla ed estirparla se necessario.
Il metodo descritto da Ray è sicuramente interessante,ci vuole costanza ed impegno affinchè riesca,ma purtroppo non è il mio caso...non mi chiedono la telefonata, (figurati! ),non ci sono segni di attaccamento morboso ad un figlio,ma solo richieste pratiche,di aiuto sotto tutti i punti di vista e se ti ribelli o rispondi che non puoi o hai altro da fare inizia una sfilata verbale di cose che non meriterei di ascoltare,lì casco nel dispiacere e parte la furia...
Non dico di aspettare la prossima richiesta per vedere come vanno le cose, (restando con i piedi a terra ),ma infondo al mio cuore un pò di genuina speranza c'è...
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