In questa storiella c'è l'esempio del dare. Come è stato detto all'inferno c'è la brama e il cibo marcisce, se pensiamo al cibo come conoscenza, come amore reciproco, come aiuto, come crescita è abbastanza triste vederlo marcire, diventa come qualcosa a disposizione di tutti che per mancanza di fede, speranza e amore viene a marcire. Il cibo marcito è nutrimento per la terra.. comunque non andrà perduto.
Nel paradiso, non ci vedo tanto una convenienza nel dare allo scopo di mangiare, sarebbe calcolo e programmazione, ma come diceva Uno ci vedo una comprensione del fatto che come soffro io per la mancanza di nutrimento e siccome non posso nutrirmi almeno nutro te, poi la speranza e la fede provvederà. Per questo probabilmente quegli esseri sono in paradiso, perchè non hanno da aspettarsi un ritorno ma in cuor loro sanno che saranno nutriti, che non mancheranno di nulla.
Si può dire che in purgatorio si calcola per vedere cosa accade, all'inferno si brama perchè non si comprende l'altro e non si appartiene al mondo e in paradiso di dà senza starci troppo a pensare?
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