Citazione:
Originalmente inviato da griselda
"...Noi siamo puniti per le nostre rinunce. Ogni impulso che ci sforziamo di soffocare cova nell'anima e ci avvelena. Peccando, il corpo si libera dal peccato, perché l'azione è una forma di purificazione. E non rimane nulla se non il ricordo di un piacere o la delizia di un rimpianto. Cedere a una tentazione è l'unico modo di liberarsene. Resisti, e la tua anima si ammala di bramosia per le cose che si è vietata, di desiderio per ciò che le sue leggi mostruose hanno reso mostruoso e illecito.
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Non sono per niente d'accordo con quanto ha scritto Wilde.. (ok non si puo' difendere ma pazienza
)
Se il peccato è una mancanza, colmo la mancanza mancando?
mi sembra comodo... se non resistessi a nessuna tentazione quale azione starei compiendo? per usare una parola cara a Turi, il "Fare" è determinato dalla volontà, e il non resistere a nessuna tentazione, lo vedo automatico ed istintivo, non volontario.. (che poi è quello che ordinariamente si fa, o si reprime o si soddisfa tutto senza controllo..)