Citazione:
Originalmente inviato da gibbi
Questa domanda è stata dettata anche dalla necessità di inquadrare una recentissima esperienza personale , una importante trasfusione con la quale ancora non riesco a convivere psicologicamente.
Ho vissuto ogni singola trasfusione come un sopruso, non riuscivo a vederci solo "un elemento" - tra l'altro per me in quel momento indispensabile - che entrava nel mio corpo , ne percepivo l'estraneità, l'appartenenza ad altro/altri e per lo più sconosciuti. La "carica" che ne seguiva immediatamente accentuava ancor di più la sensazione di disagio.
La risposta di Sole mi ha in parte tranquillizzata.
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E non era sbagliata la tua sensazione, le trasfusioni, i trapianti (ovviamente un eventuale trapianto autologo, prendo un pezzo mio da una parte e lo metto dall'alltra, non c'entra) sono argomenti delicatini, comunque se la scienza medica ha convenienza a puntare sulla trasfusione diretta di sangue bisogna che ci adeguiamo.
Nel caso del sangue (piu che di un trapianto consistente, ma se occorre anche su quello è da vedere il male minore ) farai sicuramente prima a fare tuo l'intruso, quindi non preoccuparti.