Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Io non me la ricordo mica cosģ... non era l'albero della conoscenza del male, ma della conoscenza del bene e del male. Prima semplicemente questa dualitą non era nota, mica che c'era solo il bene. Non c'era nessuno dei due.
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In effetti avevo specificato che la conoscenza comprende il bene e il male. Non avere questa conoscenza corrispondeva a uno stato di grazia.
Preferire di non conoscere il male pur avendolo conosciuto, č un passaggio superiore.... vuol dire rinunciare al male... un po' quello che si ripete nella formula battesimale.
Un altro discorso quando una persona vede il proprio male interiore, ma ignorarlo non significa eliminarlo... avere la conoscenza del male significa appunto conoscerlo per averlo sperimentato, dentro di sč e fuori di sč.
Per il fatto che il filosofo lo nomina vuol dire che a questo punto preferisce non avere quella conoscenza, a costo di diventare ignorante.
Ma figuratamente mi sembra che si comporti come lo struzzo che nasconde la testa dentro la sabbia pensando cosģ di non vedere un pericolo, ma in questo caso non elimina il pericolo, elimina soltanto la sua consapevolezza del pericolo.