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Vecchio 05-11-2007, 11.56.44   #12
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Quindi sono certamente escluse cose come compassione o pietà a meno che non le provi l'altro. Quelle le proviamo quando ci rimettiamo i nostri e facciamo il confronto.
Ecco, infatti è proprio questo, nel momento in cui provo un'emozione che parte dal mio vissuto o dal mio vivere verso quella situazione non siamo più nell'altro ma siamo noi che ci immediasimiamo con una consistente fetta di noi (minuscolo) dentro. Immedesimarsi non è essere.. ma è recitare, per cui non riesco ad essere nei panni altrui se mi ci immedesimo ma solo interpreto secondo me.
Gris ha parlato di ascoltare, ed è bello perchè l'ascolto presuppone l'abbondono della nostra posizione, e di fatti è cosa non facile da fare, prima o poi qualcosa ci parte...

Però mi chiedo proprio come si faccia a mantenere una presenza e nello stesso tempo sentire/ascoltare l'altro?
Sembra quasi che mettersi nei panni dell'altro sia una sorta di meditazione..
Cioè concentro dentro di me la mia presenza ed espando verso l'altro la mia attenzione..

Ciaro che possiamo farlo esercitandoci ogni giorno tentando di ascoltare e scoprire.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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