Discussione: in fuga
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Vecchio 20-11-2007, 17.32.42   #99
dafne
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Predefinito pentola a pressione

è così che mi sento da ieri, come una pentola a pressione sul fuoco...e oggi ho iniziato a fischiare.. ..gocciolina che ha fatto traboccare il vaso?.Un tipo mi ferma al mercato e mi intorcola che è di un'associazione che segue i bimbi che come lui non hanno avuto genitori...bla bla bla...ti ringrazio innanzi tutto per la tua attenzione questo è già tanto...bla bla bla...vendiamo queste cartoline per un progetto lavoro, mi danno tot punti ogni cartolina che vendo...bla bla bla..volevo metterlo in gogna ma..dai..in gogna mi ci dovrei mettere io, 25 € mi è costato il giovanotto..per una fantomatica associazione di un fantomatico centro che non ho capito se aiutava i bambini soli o i ragazzi disadattati...imbecille..IO! Sono stata lì a farmi raggirare come una scema, in fondo in fondo lo sapevo che era una truffa, il suddetto giovanotto non aveva una spilla associativa, non ha fatto una ricevuta...ma ero sotto pressione, ero uscita dall'ufficio con il fiato corto,volevo staccare la spina, i pensieri tutto...e l'ho fatto con questo risultato! da ieri sera mille pensieri a tormentare la mia mente e non ho voluto, potuto, mandarlo al diavolo...ho giustificato la mia superficialità etichettandola come buona azione ma la verità è che se una piccolissima parte di me voleva un pò di punti paradiso per raggiunta bontà, tutto il resto voleva farlo stare zitto e fargli mollare la presa senza scatti di rabbia o insulti (quante volte questi giovanotti/e con la faccia angelica e occhioni dolci se appena capiscono che non ci stai a tirar fuori la monetina ti mandano al diavolo?)...mollare, sgancio le banconote, prendo la cartolina (pure brutta) e m'incammino verso casa e li scatta la lacrima...scema...buona? buona un par de ciufoli, oggi che per me ogni euro conta e importa li ho lasciati a uno stronzo che probabilmente se li fumerà in serata e...mollusco..io..sisisi..altro che donna decisa e caparbia. Magari quei soldi potevo destinarli altrove e far del bene davvero ma..ma..ma come ho imparato la rabbia e la frustrazione hanno tutt'altra origine. Oggi mi sono fatta abbindolare da un chiacchierone, domani non accadrà, ho "visto" anche se in ritardo quali sono i fattori su cui ha puntato e ho anche capito che oggi ho mollato con lui perchè non volevo mollare con me...la stanchezza, la nausea, la tristezza, sono solo i risultati di un trattenere, di un bloccare qualcosa dentro..un'attrito che mi sta logorando piano piano, e i ricordi affiorano proprio quando la mente è impegnata in altro..come ieri sera, occupata com'ero a sistemare casa, stanca, ho messo nel lettone con me i bimbi, ossignur, cerco protezione io da loro , lo ammetto, averli attorno stretti stretti mi ha fatto stare meglio..ma oramai il ricordo s'era già messo a bussare alla mia porta.
Mi fanno fale i muscoli, questo ho scritto, ho ascoltato quel dolore (si mi sono sciroppata l'ultimo neurone portate pazienza..) ed era proprio simile a quel dolore che si prova quando si mantiene una posizione per forza per troppo tempo e, incredibile, toh che proprio nelle gambe c'è forte e chiara la rabbia, quasi un continuo contrarre come se dovessi resistere a qualche impulso..ho cercato di vivere quell'attrito e mi ha riportato, dopo un pò, indietro..prima ai 15 anni, poi ai 10 fino a quando piccola piccola mi sono "scontrata" con gli altri, mitico asilo..quando da piccola stavo con gli adulti ero la loro beniamina, sveglia, attenta. Loro erano il mio specchio e mi ci riflettevo con gioia.Avevo le mie certezze. E poi..gli altri, quei bambini che hanno sempre preso in giro con foga una bimbetta strabica che non sapeva neanche di esserlo. E poi elementari, me li ricordo quei due-tre maschietti che mi prendevano in giro con frasi poco simpatiche e scappavano in direzioni diverse, irrangiungibili,umilianti,facendomi correre a vuoto,stancandomi ferendomi...facendomi montare una rabbia e un astio che non ho mai somatizzato...ecco che li la grande intelligenza a poco o a niente aiuta, il maestro adorante anzi allontana ancora di più "gli altri",e poi, colpo di grazia,ecco la principessa della classe, ecco la bella chepiùbellanonsipuò che regna e gestisce, ecco che miss prende una pallonata di striscio e tutti lì a guardare, coccolare, parlare mentre la ranocchietta (moi) si apre la testa su un tubo di ferro mimetizzato dall'edera che esce dal muro del campo giochi e...non se la fila nessuno. Ecco che nella testa si forma l'idea che bello è ciò che vince, ecco che nasce il pensiero "io non sarò mai abbastanza" ecco che anche nei giochi innocenti tra bimbetti tutti rubano un bacio a tutti tranne che a qualcuno..quel qualcuno che rimane sempre ai margini a guardare finchè non elabora il pensiero che in qualche modo, in qualsiasi modo, deve avere un pò di attenzione..ecco che la rabbia per la bellezza e l'idea che sia una meta irraggiungibile getta le basi per quel svendersi che mi sarà fedele compagno..ecco che nasce allo stesso tempo il mito del principe azzurro, quell'uomo meraviglioso,unico, straordinario capace di vedere oltre le apparenze. L'unico con cui posso essere "me".Uomo,ops, ragazzo, capace di ascoltare di capire di non guardare le altre..ecco che nel tempo invece di comprendere che semplicemete cerco un'utopia si rafforza l'idea che la bellezza vinca sopra ogni cosa, che mai sarò abbastanza e appena un sorriso o un gesto di affetto mi viene rivolto..bam mi ci aggrappo come a uno scoglio come se non potessi avere un'altra occasione e il sesso, il sesso diventa lo strumento per sopperire a una bellezza fisica che non ho (o che non vedo)...me la vedo quella bimba li, in mezzo al campo, mentre tutti fanno capanello intorno alla miss, mi ci ritrovo nel volerle spatagarrare la testa con una pentola..me lo sento addosso quel trattenere quella pentola, che non va lanciata ma riposta, perchè la bellezza, quella vera, è altra cosa.(o forse che ciò che cerco è altra cosa..) Ma anche ora mentre lo scrivo sento che non ho ancora assimilato questa cosa, per me bello è ancora vincente, migliore,per me bella significa ancora attenzione, calore..e rinunciare a questo rancore significa scegliere, scegliere di dare alla bellezza l'importanza che ha e trovare la mia..altrove, lontano dai canoni, da tv, da uomini vari. E' facile vero? Quasi ovvio, eppure c'è ancora questa rabbia latente, questi insulti che riecheggiano minacciosi, la rabbia di fronte a tanta stupidità, l'impotenza di fronte a una violenza a cui non ho saputo reagire...eh ma che vita di mer...nono quello non lo penso, non del tutto almeno, so che c'è una lezione profonda in questo, so che ho imparato a vedere ciò che non è solo apparenza, anche se costa, costa di sincerità e di coerenza, costa di lucidità e pulizia, costa di lasciar andare il passato e prendere la padella e ricominciare ad usarla per quello che serve, cucinare e non spatagarrare. Costa di vedere che ciò che sono oggi non è ciò che ero ieri ma di ieri mi sono formata, e di oggi posso costruire per domani, costa che quanto ho dentro di più profondo posso,devo, lasciarlo uscire senza timore perchè oggi posso difendermi dagli altri se decidessero di ferirmi, ne ho la forza,perchè non ho bisogno del loro consenso (..ci sto lavorando ) e avrò ancora più forza quando smetterò di cercare negli altri che esaudiscano il desiderio di una bimba di essere principessa. Ho desiderato così tanto conquistare che non ho considerato quanto potesse costarmi e se ne valesse davvero la pena, ho voluto così tanto essere bella che l'ho confuso con l'essere speciale, ho guardato agli altri con tale senso di mancanza da poter sopportare qualsiasi cosa pur di assecondarli e....essere al centro di quel gruppo di adoratori..sciocca bambina, ha trascurato ciò che davvero poteva renderla speciale almeno agli occhi di se stessa e trasformarla in una regina. ma oggi un passo alla volta guardo e ascolto, un giorno saprò non identificarmi in tutto questo per ora...continuo a fischiare ma ho fatto uscire un pò di vapore, quel tanto che basta per non esplodere..
dafne non è connesso