Discussione: Tutankamon e il vino
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Vecchio 26-11-2007, 19.25.33   #44
cassandra
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Ho conosciuto in modo diretto il vino ed altri alcolici fin dall'adolescenza,ma a quel tempo il fatto di bere non era legato al piacere di farlo per il gusto del palato,ma per l'effetto che produceva su di me,(persona molto rigida e tendenzialmente timida nel sociale) ma anche su quelli che frequentavo,diciamo anche che un po si voleva trasgredire,sentirsi grandi facendo cose da grandi appunto.
Quando bevevo mi sentivo diversa,disinvolta,intraprendente...penso di aver ballato da sobria solo lenti,in discoteca mi sentivo un legno e l'alcol mi scioglieva...mi rendeva più aperta,socievole,talvolta anche più scema,ma questo l'ho capito col famoso senno di poi.
Ho fatto la barman quindi gli alcolici ed i bevitori li ho potuti osservare da vicino,moltissimi ragazzi bevevano e credo che continuino a farlo per il motivo per cui lo facevo io,ma c'è anche di peggio...a volte capitavano clienti al bar che chiedevano "fammi qualcosa a piacere tuo, basta che è fortissimo!"un mezzo,per ottenere un effetto (evidente in questo caso l'affinità con la droga,che a mio parere differisce dall'alcol solo perchè è illegale)...nessun limite,nè paura di perdere il controllo ma solo voglia di andar fuori di testa,di sballare,perdere i freni inibitori etc col benestare del titolare del locale che spesso chiudeva un occhio sul divieto di vendere bevande alcoliche ai minorenni.
Nel mio caso non era distruttivo l'approccio,più o meno mi rendevo conto di quando dovevo fermarmi,o rallentare,ed a parte una volta a 14 anni in casa di un'amica,non mi è mai capitato di non capire più nulla e di non ricordare quel che facevo o dove mi trovavo,ma di fatto era un meccanismo automatico legato alle mie uscite con le amiche,gli amici che frequentavo.Poi crescendo le cose son cambiate,ma ho avuto un piccolo periodo in cui mi sono ritrovata dinuovo in un certo ambiente e siccome volevo non pensare,distrarmi e forse anche punirmi annullandomi, ho ripreso la stessa abitudine quando andavo in un locale piuttosto che al ristorante...il fatto che in me tutto fluisse liberamente,quella sensazione di essere leggera,svuotata nel bene ma soprattutto del male, che in quegli anni non capivo di meritare e non sapevo come affrontare... mi pesava addosso come un macigno ed avevo bisogno/voglia di sentirmi un'altra persona,usciva da me una strana carica che trovavo poco nella realtà,un entusiasmo ed allegria spesso sopite si risvegliavano...Questo ritorno all'adolescenza si concluse con un brutto incidente stradale,nel quale mi feci del male (ma neanche troppo per la verità)e che mi fece aprire gli occhi,li capii che stavo sbagliando strada,che ancora una volta preferivo intontirmi piuttosto che affrontare con coraggio la provvidenza ( non ero a rischio alcolismo eh,almeno non per la mia pesonalità,heheheh ma da sobria mi sentivo incapace di stare in certi posti,di divertirmi ed anzichè trovarne di adatti a me,anzichè fermarmi e farmi domande sul come e perchè,mi adattavo nel modo più facile ed anche meno produttivo).In seguito per lavoro ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare un amico che produce vino e da lui ho imparato tante cose,(ho anche vendemmiato )in primis ad apprezzarlo davvero ed a cogliere le differenze negli aromi,le sfumature di colore,a scegliere il bicchiere adatto e ad osservare i cerchi che "l'ombra" del vino lascia su di esso per farmene una prima impressione,a conoscere e rispettare la tradizione e la cultura di chi fa vino da generazioni con grandi sacrifici e piccole soddisfazioni,ma con il cuore...quella leggera ebrezza che provoca mi piace sempre, è gradevole ed ancora la percepisco liberatoria (di sicuro un'altra cosa rispetto a quando mischiavo vino e vodka lemon nella stessa serata )perchè anche questa è una cosa che non andrebbe fatta,bere vino per poi passare ad altro mettendo in crisi la digestione e spesso tutto l'organismo...
Ho imparato che fare il vino può essere un'espressione d'arte per chi lo fa seriamente e di sicuro è un buon fludificante (come lo sciroppo )a cena tra amici,è piacevole se viene usato per sciogliersi e rendere più allegri gli animi,un mezzo per avvicinare e non per ledere a se stessi o agli altri,andando fuori dal proprio limite,(il che si può anche fare ma con cautela o per un occasione appropriata) ma sempre nella volontà di non degenerare e rendere qualcosa che a piccole dosi fa bene,è piacevole e simpatico, in qualcosa che può produrre gravi conseguenze,tra cui la dipendenza (al pari della droga)


P.S.Da questo mio caro amico ho anche scoperto perchè un bicchiere o due di vino rosso (soprattutto)fa buon sangue... allora per prima cosa si beve preferibilmente a temperatura ambiente e questo facilita la digestione non alterando la temperatura corporea,anzi riscaldando ulteriormente,in più il ph del vino rosso è simile a quello dello stomaco,per cui aiuta la sopracitata digestione ed ancora stimola la circolazione sanguigna...credo ci sia dell'altro ma non ricordo,chiederò se altri qui non faranno prima...
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