Sono daccordo con voi, però nell'amare se stessi, c'è sempre il rispetto di noi stessi e quindi qui entriamo nel dilemma del tipo:
Se io per aiutare gli altri, mi faccio calpestare, oppure dico: "non riesco a non aiutare", mi sembra che ci sia un condizionamento, non sono io a scegliere se aiutare o meno, è il mio condizionamento no?
Di conseguenza se per aiutare il prossimo incondizionatamente, divento uno zerbino ( esempio), quanto sto veramente amando me stesso?
Inoltre l'amore incondizionato, prevede generosità senza aspettarsi nulla, neanche grazie.
Qui però mi viene in mente una parabola di Gesù ( la devo cercare), nel quale dice che tra 10 persone che aiutato, 1 soltanto l'ha ringraziato e per gli altri 9 era tutto dovuto.
Voleva essere ringraziato anche lui?