Discussione: Trasgredire
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Vecchio 11-12-2007, 19.52.20   #11
jezebelius
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Mhm...non sono del tutto d'accordo che chi trasgredisce, chi ad esempio viola una regola, sia auto-imposta o sia imposta dalla società, lo fa con consapevolezza.
Anzi forse farei meglio a scindere le due dimensioni come ha fatto Ray, quindi:
Regola imposta dalla società
Auto-imposizione della regola, dopo averla " assorbita" e fatta propria.
A guardare bene ciò che accade in giro, mi pare di vedere trasgressione generalizzata in quasi tutti i comportamenti, almeno stando nella categoria " regola sociale ".
L'uscita dagli standard imposti da detta "regola", secondo me va analizzata sotto altra luce.
Se è vero quindi che si può andare oltre la regola ( interna ed auto-imposta o sociale ), vale a dire si trasgredisce consapevolmente per auto-conoscenza, nel senso di "test " per i propri limiti, è anche vero, forse di più rispetto al primo caso, che si trasgredisce " solo " per andare controcorrente, rispetto alla massa, infischiandosene sia di questa e sia della probabile utilità, e quindi del fine, che la regola porta con se.
Altra cosa. Mi pare che la trasgressione porti con se un messaggio ovvero ne veicoli la sostanza e che quindi, forse, può essere letta in altra chiave.
Un certo tipo di comportamento - per esempio correre al sabato sera con l'auto oltre i limiti consentiti e per di più ubriachi alla guida - può essere sintomo o funzione di un modo di comunicare, probabilmente, visti i risultati, errato ma che chiede aiuto al contempo. Un " segnale " che ricorre alla trasgressione per palesarsi e manifestare la sofferenza di una condizione, di uno status. Figlia,forse, anche questa di condizionamenti collettivi in cui sguazza, senza saperlo, la società.
La trasgressione insomma è un confine, secondo me, che indica fin dove ci si può spingere ma indica anche che, talvolta, la sua consapevolezza è ben lontana dall'esser raggiunta. Non mi pare che chi corre al sabato sera, tornando all'esempio di prima, sia consapevole del messaggio; anzi forse questo è mascherato da illusoria conformazione ad un "saper fare", per, appunto, essere oltre.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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