Discussione: Realtà?
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Vecchio 15-12-2007, 17.06.23   #2
jezebelius
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Ray, provo a seguirti anche se mi rendo conto che gli strumenti che posseggo son limitati.
In effetti se mediante il pensiero filtriamo rappresentandola la nostra vita o quella che, in genere, crediamo la realtà, appunto siamo dinnazi ad un filtro, o meglio vi siamo dietro, credendo, invece che quella che sta davanti sia la dimensione reale.
Ti confesso che sta cosa, se per te a tratti è uscita fuori, per me probabilmente è uscita si ma in maniera minore.
Ciò che penso è che forse al di la del velo - dietro - si tratta di realtà " altra " a prima impressione, da cui questa differenziazione -cioè qualcosa di differente rispetto a ciò che vivo - è causa di " distacco ".
La differenza sta proprio nel fatto che, forse, anche il pensiero che utiliziamo, lo strumento che abbiamo per la rappresentazione di una realtà, come una interfaccia, è un'abitudine e come tale porta con se la pseudo-certezza che ciò che si vive, filtrato dai " suoi " parametri, assume il connotato di realtà. Come se si trattasse di una macchina, un meccanismo che funziona incessamente senza fermarsi questo pensiero, per cui c'è bisogno di fermarlo, per quel che ci riesce, al fine di individuare come è composto ovvero per analizzare il meccanismo.
Bloccare insomma un attimo la macchina - e questo si può fare in una dimensione che non abbia tempo - per conoscere come funziona.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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