Ero davvero indecisa dove scrivere...tutto sommato le radici (le nostre) e il tempo sono "anticaglierie" da ricordare
se poi ho toppato il Cap..ops
Uno sposterà...
Riflettevo su come il tempo passa e modifica le cose e le persone...i luoghi dove viviamo sono cambiati..sempre più città caotiche sempre meno paesi...anche solo una trentina di anni fa..dalle mie parti c' erano cittadine medio piccole e paesi e cascine isolate e borghi....e tra un abitato e l' altro c'erano chilometri di campagna....oggi in questi spazi...una volta verdi..sono cresciute le zone industriali (
) i grandi centri commerciali e un mare di automobili.....tutto in movimento tutto meccanico....corri corri corri!!!
Si vive anche il tempo in modo meccanico...scandito da una ripetitività metodicaalienante...ci si alza che sia estate o inverno...primavera o autunno...e si va al lavoro che è sempre quello....stesso ritmo...stessi gesti....aspettando la domenica e le ferie
....Abbiamo ormai dimenticato dal nostro patrimonio culturale l' importanza del ciclo delle stagioni la cui ciclicità era l' orologio naturale....che da sempre ha regolato e dato il ritmo alle attività dell' uomo a cui era legata la sopravvivenza (ok oggi si vive anche se grandina sulla distesa di grano pronto alla raccolta...ma fino a quando?). Dalle stagioni al calendario il passo è breve (si fa per dire
) ogni calendario riporta la storia...le tradizioni...le feste e le religioni del popolo che ne fa uso...Con la fine della civiltà contadina e il sopravvento della tecnologia molte usanze sono andate a "sbiadire" fino a perdere il senso delle origini che rimane vivo solo nelle persone anziane (sarà per questo che ci incantiamo ad ascoltare gli anziani raccontare?)
mi fermo