Già, la manifestazione esteriore è la prima cosa che cambia, il pensiero è immediato, decido che voglio cambiare una cosa in un istante, quindi lo manifesto con segnali esteriori, più o meno evidenti, ma sempre visibili all'occhio attento... poi può essere che vada fino in fondo e quindi riporti il cambiamento all'interno, cioè ho esplorato quella possibilità e la metto nelle esperienze, potrei usarla ancora, in continuo, due volte o mai più, poco importa. L'altra possibilità, più probabile che prima ancora di stabilizzare l'esperienza cambio ancora... e perdo tempo...
Per questo cambiare nel tempo è una buona cosa, l'importante è che i cambiamenti avvengano quando il passato stadio è giunto a maturazione, altrimenti siamo sempre da capo.
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