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Originalmente inviato da Sole
Ed proprio per questo che non riesco a vedere la gatta (la mandante della punizione) come la razio che si difende o che controlla, ma come il mezzo (il mezzo è spesso la sofferenza, vista come opposizione, tensione, osservazione) attraverso il quale la principessa diventa regina.
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Le immersioni in acqua e olio sono le dirette conseguenze dello stare col serpente. E' la mente che le chiama punizioni e nel suo mentire fa sembrare che le comanda lei... in realtà lei deci solo l'atteggiamento e il conseguente vissuto.
Non che vada male per forza... anche l'accettazione delle punizioni, come prezzo necessario, che però è più accettazione della sofferenza è una cosa utile (se non indispensabile) al processo evolutivo.
Io la vedo un po' così... ma questo non esclude la tua visione, anzi continuiamo il discorso se ti va.