Discussione: Dire di no
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Vecchio 25-02-2008, 17.17.10   #13
jezebelius
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Anche io, Gibbi, come gli altri, ho la malattia cronica del dire sempre " si ".
Mi pare di specchiarmi in ogni intervento, guarda.

Appena mi accorgevo, in quell'istante, che puntualmente, partiva il " si " forzato, mi sarei voluto girare per prendermi a calci nel di dietro ( anche qua, più a facile a dirsi che a farsi ).
Però, ultimamente sto provando ad osservarmi e qualche piccolo risultato, mi sembra di averlo raggiunto.
Quello che ho seguito, partendo dall'inizio, è stata la sensazione sgradevole che mi rimaneva, e mi rimane talvolta quando ancora parte la risposta " in automatico". Segno questo, per quanto mi riguarda, di una difficoltà costante nell'osservazione, col risultato di trovarmi nella condizione di un " si " dato forzatamente. A quel punto però, come Gris, mi carico di quella piccola responsabilità che mi son dato da me e mi impegno a portare a termine la cosa.
Ho notato, poi, che questo " no" prima, per educazione ma anche per timore, era come bloccato, non usciva; si poneva, insomma, come una barriera che non potevo superare per una serie di motivi: non sono accettato se lo dico, non è carino, non è corretto e tanto altro. Insomma mi giustificavo da solo, me la cantavo ( canto ! ) e me la suonavo ( suono ! ).
Qualche volta provo all'opposto un espèrimento.
Se prima accadeva, come osservato, che il " si " oltre a partire in automatico era detto con una particolare forza - suppongo che questa poi era il modo per sforzarmi ad accettare qualcosa che, inconsciamente, sapevo non volere accettare - adesso faccio partire in automatico il no - che se vogliamo non è proprio automatico visto che ci medito un po su, prima di dirlo - con la stessa forza con la quale avrei rivestito il si; a volte comunque mi fanno notare che questo no esce con troppa forza, ma anche questo mi serve.
Devo dire la verità, ancora non ho tratto una conclusione da questo esperimento ma mi sono avvicinato a vedere la dinamica che di solito riveste la mia risposta. Ho ancora difficoltà, per dirla in altro modo, a valutare completamente quel che si rivela talvolta, mentre altre volte, più attento, riesco a seguire sia ciò che mi accade ma anche la risposta, fisica o verbale, di quello che mi sta di fronte.
Mi rendo conto che è lungo ma dico un ultima cosa che mi pare, forse è gia sta detta ma mai dimenticarlo. Il non sapere dire di " no" mostra anche l'impossibilità, di noi nei nostri stessi confronti, di sapere dire di no, al momento giusto e quando ci serve. Mi rendo che è dura, però.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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