Discussione: Dire di no
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Vecchio 29-02-2008, 00.25.22   #27
Sole
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Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
non sono d'accordo sul "fregarsene delle reazioni dell'altro"
detta così è parecchio travisabile.

ciauzz
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
A Sole : in linea generale fregarsene della reazione dell'altro e' una scelta tra le tante possibili ma sbagliata perche' mai utile da qualunque parte la si guardi .......a meno di decidere di estraniarsi dal mondo.
Che poi si debba anche saper dire NO concordo , tanto e' vero che la soluzione prospettata e' finalizzata ad un ''miglioramento graduale'' di questa ''capacita'' ma con attenzione ad un risvolto psicologico di approccio all'altro ( le forme poi con cui esprimere questa attenzione volta per volta possono essere le piu' varie) che , per chi vive nella concretezza e tra la gente non puo' mancare.

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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
In ogni caso la questione è proprio "fregarsene" della reazione dell'altro, che percepiamo per lo più in maniera soggettiva, ma imparare a pensare a noi stessi. Per cui trovare un modo carino di dire "no" è comunque preoccuparsi dell'altro.
Alla luce di questo spostiamo solo il problema ma resta il fatto che consideriamo ancora tantissimo ciò che l'altro pensa e vede di noi e che noi vediamo di noi attraverso l'altro.
Penso che solo dopo, molto dopo, quando siamo coscienti di noi stessi e della nostra volontà aldilà degli altri, possiamo cercare la diplomazia magari per far capire qualcosa che oggettivamente sappiamo corretta, ma molto dopo... quando possiamo manipolare per il bene altrui e non il nostro ed in ogni caso il dire "no" di cui si parla qui non è questo, ma si può espandere.


Fregarsene, come avevo detto e ho sottolineato ora, ma posso ridire con altre parole, significa pensare al nostro bene. C'è il detto: "chi si offende è fetente" e ne abbiamo parlato in forum altrove. Dire "no" non vuol dire offendere l'altro vuol dire fare ciò che davvero si vuole. Sinceramente se so che uno fa una cosa per me tanto perchè non sa dirmi di no, sarei offesa magari ci resto male al "no" ma posso confidare nella sincerità dell'altro, poi avrò l'occasione e modo di accettare il rifiuto. Non si parla di una discussione dove ognuno dice la sua e ci si nega a vicenda, nikelise, ma di fatti, favori da chiedere ad esempio, o permessi o di educare un figlio come dice Gris.
Non esiste sbagliato o giusto, dell'altro teniamo conto davvero solo quando teniamo conto di noi, altrimenti stiamo comunque tenendo conto di noistessi dicendo che lo facciamo per ll'altro e poi scoppiamo al primo rinfacciare le cose.
Secondo me, il dire "si" quando non si vuole è una difesa verso noi stessi, non ci sono diplomazie perchè è importante non giudicare gli altri incapaci di non accettare un nostro no. Questo secondo me è un punto importante e concreto più di quanto si possa immaginare. Se sto a giudicare l'altro per come reagisce, per come può prenderla, per mille robe ancora gli sto vietando un'esperienza (che farà lo stesso.. non dipende da me certo) ma chi mi da questo diritto? nemmeno la paura di perdere stima, immagine, riflesso sbiadito di noi stessi negli altri. Stiamo sempre pensando a noi, ma non accettandolo facciamo fatica in qualcosa che non vogliamo ma dobbiamo. Il massimo sarebbe, come dice Qualcuno, far coincidere Dovere con Volere. Allora si che tutto filerebbe liscio.
E' oltremodo concreto osservarsi negli altri e riuscire con e attraverso gli altri a fare ciò che si vuole davvero. Ci usiamo tutti ogni giorno vicendevolmente, almeno usiamoci bene.
L'attenzione aglio altri è importante certo nel non urtare volutamente la loro sensibilità, ma la urtiamo lo stesso molto più sottilmente se siamo finti in un "si" che era un "no".
Sembrerà strano ma le persone davanti un sincero no non reagiscono poi tanto male..

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Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
alla fine quel "fregarsene delle reazioni dell'altro" più o meno per me significa rimanere centrati in se stessi nel momento in cui l'altro ci "affronta".
solo così non si viene "fagocitati" nell'altrui idea.
infatti..
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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