Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Per come la vedo io la telefonata non ha riportato nel presente, ha fatto l'opposto, ha spostato nel passato-futuro, nel senso di una diversa velocità... l'attenzione era spostata nella mente razionale che telefonava e quindi molto molto più lenta del percepire l'altezza in cui stava il corpo, che invece era il presente.
Vivere nel presente, altezze o meno, per quel poco niente che magari se ne ha qualche sprazzo, fa una paura boia. La percezione è terrorizzante. Il pericolo è totale perchè in ogni attimo qualsiasi cosa può accadere, perchè l'attimo successivo è del tutto ignoto.
Forse, fono a che non si riesce a vincere quella paura e quindi a stazionare nel presente, vale la pena di controllare determinati meccanismi che permettono al variazione di velocità e quindi lasciare la paura nella sottomente che non si concretizzi in pensieri automatici dominanti.
|
Fin qui abbiamo vosto che vivere nel presente una paura con il pensiero automatico che parte non è vivere nel presente ma con il pensiero elaborato di una paura passata. Così c'è un misto fritto passato-futuro-presente che fà tilt.
Quel che intendevo è che la telefonata ha distratto l'automatico e sotto può iniziare a passare un altro messaggio più nuovo. Un nuovo presente-futuro-cambiapassato per la prossima volta. Certo è un messaggio leggero ma un imput.
Il pensiero è lento, ma se si riesce a fermarlo (ok, impossibile.) a controllarlo magari con piccoli escamotage si può far partire il centro meccanico che è molto più veloce che intanto impara. La paura ci sarà sempre ma il centro meccanico a quel punto arriva prima.. che dite?
Proverò.