Visualizza messaggio singolo
Vecchio 09-04-2008, 12.31.11   #27
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Cerco di vedere se ho capito.
Insomma parli di una possibile manifestazione che, nel passato, ha accennato, diciamo così, ad uscire.
L'esempio che hai fatto secondo me rende.
Credo alla fine che sia come dici ossia che quel si è manifestato, anche se brevemente col desiderio di, tornando al tuo esempio, uccidere qualcuno, lo " imbriglio " ma allo stesso tempo lo incastro nella forma delle mie caratteristiche potenziali.
Quindi una volta " venuto a conoscenza " che in me esiste ( anche ) questa possibilità, questa caratteristica faccio un duplice lavoro: la conosco, si, e allo stesso tempo posso prenderne atto.
Dunque quella manifestazione che nel passato mi ha " spinto " a commettere un'azione ( che poi non ho commesso ) si è portata dietro anche il ( possibile e potenziale ) futuro derivante da quella.
Non capisco se hai capito quel che intendevo perchè non capisco bene cosa hai detto .

Comunque mi riferivo anche a me possibili che non si sono manifestati per nulla, ma che avrebbero potuto, desiderio o meno (se il desiderio l'ho avuto si è manifestato, non è rimasto potenziale... potenziale è rimasto solo l'atto). Come dire che avrei potuto uccidere. E' una mia possibilità che io voglia farlo o meno e che mi piaccia o no che lo sia. Io potrei uccidere qualcuno. Ma qui finisce che parlaimo di comportamenti e limitiamo assai il discorso.

Infatti ci sono potenziali me che non si sono manifestati ma che avrebbero potuto ma adesso non possono più farlo. Tipo avrei potuto studiare per avvocato. Oppure avrei potuto accettare un invito che ho rifiutato. Anche tutti quelli vanno com-presi.

Tornando al discorso di "liberare il futuro", se riprendo l'esempio dell'uccidere, provo un altro esempio ma ribadisco che è molto limitante la cosa.
Se io ho avuto quel desiderio di uccidere quel potenziale me che uccide si ingrandisce anche se non l'ho fatto. Ogni volta che ho quel desiderio o un pensiero o quel che è e poi lo nego egli si ingrandisce. Potrebbe darsi che la mia storia, fatta da miliardi di piccoli fatti, pensieri, azioni, desideri, prenda una determninata strada per la quale, ad un certo punto, devo manifestare quel determinato me (come quello che uccide) perchè in pratica non ho altra scelta (così come ci capita in tutte quelle azioni che compiamo in virtù di quel che siamo in quel momento, non avremmo potuto fare diversamente).
Se comprendo in me quella mia possibilità e la "vuoto", alla stregua di quel che facciamo (cerchiamo di fare) con i vari piccoli io (che non sono potenziali o perlomeno non del tutto, lo sono solo nel ristretto tempo di quel momento) mi libero dalla strada che mi porta inesorabilmente in quella direzione, dove ad un certo punto manifesterò quel particolare me potenziale. Cioè mi libero da un destino che, a mia insaputa, io stesso avevo contribuito a creare. E posso scegliere.

Come dire che nell'inconsapevolezza delle nostre potenzialità, seguendo una sola linea, ci imbrigliamo sempre più in una determinazione di accadimenti e sempre più siamo costretti a manifestare quelle determinate possibilità (rendendo le altre impossibilità)... ovvero ci imprigioniamo. Leghiamo il futuro e, pur senza conoscerlo, siamo costretti a viverlo.

Se invece comprendiamo i nostri possibili passati apriamo i nostri possibili futuri, comprendendoli in noi come possibilità di scelta e non ci limitiamo più alla costrizione di quello e solo quello.
Ray non è connesso