Ah..ok.
Ti riferivi anche a " me possibili " a prescindere dalla manifestazione di questi.
Mi pare che stiamo dicendo la stessa cosa o forse non ho capito una mazza
.
Cioè quel " me possibile ", manifestato o no, nel passato è un ingresso per un possibile futuro.
Ancora, cerco di renderlo potabile, se ho ucciso qualcuno nel passato di li in poi ho contribuito a " costruire " quel futuro, figlio di quell'azione, quindi processo, galera e via così.
Da ciò mi sarò imbrigliato in
quel percorso.
Se invece com-prendo in me quell'azione, figlia di un "me" potenziale, allora avrò compreso anche quel possibile futuro.
In sintesi ogni " me possibile " nel passato è l'ingresso per un me, una linea , una strada che mi riguarda e quindi ciò che viene considerato " vita " altro non è che una serie di percorsi obbligati per manifestare un essere, come dire, il miglior modo possibile che abbiamo per farlo.
Altro è invece, tornando alla liberazione del futuro, il fatto che per fare ciò bisogna " passare " per il passato.
Nel senso che se quella manifestazione potenziale, come dici, la " vuoto" e la faccio mia, avrò fatto mio anche il futuro, la linea di vita, collegato a quella.
A questo punto non sarò più imbrigliato, come prima, in un percorso obbligato - poichè una serie di circostanze mi avrebbero comunque portato a manifestare un certo modo di essere - ma avrò la possibilità di scegliere in maniera cosciente " dove " e cosa voglio essere.