Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Se un atto altrui irrispettoso, offensivo o che altro, non ci provoca fastidio vuol dire che ci siamo anestetizzati, abbiamo ritratto la coscienza e quindi non esperiamo, non viviamo.
Vincere il fastidio è la condizione ottimale, facciamo esperienze, la coscienza è bella sveglia però non permettiamo allo stimolo di attirarci nella perdita di noi.
|
Partendo da questo, allora, si può dire che va bene affrontare un fastidio o anche un complimento nella più totale
non perdita di se stessi.
Vale a dire, cercando di vedere se ho capito, che il fastidio o il complimento comunque muovono qualcosa ma questo qualcosa deve essere stabilizzato proprio per non perdersi. Se ci si perde l'esperienza non c'è.
La coscienza deve essere vigile, quindi anche qua osservazione di ciò che si muove dentro di noi ma anche osservazione di ciò che è la causa di quel movimento.