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Vecchio 11-04-2008, 00.42.56   #39
Ray
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Sì è chiaro adesso, si tratta esclusivamente di osservazione e conoscenza anche del non manifestato ma pensato/desiderato, il che potrebbe avvenire solo con una attenta osservazione ogni volta che mi trovo davanti ad una scelta per quanto piccola sia, si tratterebbe di osservare tutti i pensieri che salgono, non solo quello che manifesto e non solo sulla cosa "scelta"... ma di più anche su tutto ciò che avrei potuto.. il che significherebbe pero' riuscire a vedere tante possibilità, vedere anche quelle che non prendo nemmeno in considerazione (per esempio tra l'uccidere e non farlo ci sono una serie di sfumature, sarebbe da riuscire a vedere più opzioni possibili in ogni cosa quindi?)
Per farlo, bisognerebbe essere vicini all'oggettività pero'..
Già, l'oggettività...

procedendo nel discorso, a questo punto chiunque incontro, qualunque sia la sua manifestazione, devo riconoscere che egli rappresenta un possibile me, indipendentemente dal fatto che mi rispecchi o meno qualcosa. Quindi anche se mi lascia indifferente. Rispecchierebbe se fosse corrispondente ad un me manifesto o che si è manifestato o che era sul punto di farlo, ma anche se non rispecchia può mostrarmi una corrispondenza con un possibile me (che non è lui, lui per me è un'impossibilità, ma ci corrisponde).

E' da questo riconoscimento - e a mio avviso solo da questo - che inizia la sospensione del giudizio... derivante dalla comprensione di una possibilità che, prendendo il mondo che mi circonda in senso ampio, diventa una necessità (tutto prima o poi qui o li deve manifestarsi).
A questo punto nessuno e nessuna manifestazione mi è più indifferente, anche se prima poteva esserlo. E inizia la commozione (com-mozione, muovere con).
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