in effetti...
se non erro il significato che più si confà a KA è qualcosa del tipo "sottile legame di destino" mi sbaglio?
ritengo che alla fine non ci sia un meglio o peggio.
chi ha meno vocaboli lascia maggiore spazio a ciò che un termine fa nascere dentro ciascuno (che sia una virtù dell'emisfero destro cerebrale?).
Se non ricordo male la kabbalah ebraica ad esempio ha tutto un suo metodo di meditazione sulle lettere formanti le parole.
l'abitudine a voler tradurre tutto per iscritto fa parte di una "logica" che portato all'eccesso tende a rinchiudere (e spesso a distorcere) determinati significati (abitudine dell'emisfero sinistro cerebrale?)
l'optimum forse si troverebbe in un equilibrio.
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