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Vecchio 14-05-2008, 14.09.48   #23
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Invece se ci pensi è quasi tutto ribaltato (e non lo dico per far il bastian contrario)
Due che si sposano sono un nuovo ramo di due alberi, ad iniziare dalla genetica e continuando con tutto il resto.
E' vero che la nuova famiglia si crea (o dovrebbe) i suoi riti, non tradizioni... perchè le tradizioni non si possono creare, le tradizioni diventano tali da sole dopo tanto tempo.
Quindi è possibile partecipare alle tradizioni delle famiglie di origine quando è il caso, quando sono tradizioni sane etc... ma allo stesso tempo se non si crea anche qualcosa di nuovo il tutto diventa morto e questo si può vedere con il passaggio di un certo numero di generazioni di un albero genealogico.

Sono d'accordo con Gibbi (tanto per prendere uno degli ultimi interventi)
La donna dovrebbe vedere prima di sposarsi che il suo uomo (ci sono anche le donne mammone eh) è di un certo tipo, una volta sposati se si tenta il colpo di mano succede il patatrac. Questo non vuol dire che bisogna subire la cosa passivamente, solo che bisogna essere diplomatici. Una cosa che si deve esigere anche se con la giusta gradualità, è che il marito (o la moglie) non raccontino alla mamma le cose più intime, che sia pure problemi di lavoro o che altro... però bisogna vedere anche come sono i rapporti e cosa le famiglie fanno per questa coppia, non si può pretendere solo aiuti quando occorrono e poi però fare gli indipendentoni, insomma ci sono casi e casi.
Hai ragione Uno scusa ho spiegato con il c..o, sorry.

A volte si va a piangere sulle spalle dei genitori per farsi aiutare o con la speranza di esser aiutati, per trovare quella comprensione che non si trova nel partner o sul lavoro e questo secondo me è un errore.
Coinvolgere i genitori dentro le proprie beghe non va bene perchè poi noi facciamo pace e/o risolviamo ma loro invece che non sono noi mantengono in memoria dati che non dovrebbero neppure conoscere e che possono influire ed influenzare il nostro rapporto sia con loro che tra noi.
Il pensiero che loro ci possano aiutare a risolvere alcune situazioni fa si che poi loro si sentano coinvolti anche nella risoluzione di cose che non spettano loro, possono anche nascere giudizi deviati da ciò che abbiamo detto che è solo un parziale visione del tutto che loro non hanno sott'occhio ma sopratutto non vivono in prima persona.
Se vado a raccontare alla mamma che mia moglie/marito ha fatto questo e quell'altro poi lei soffrirà per qualcosa che la coninvolgerà in ciò che non le compete.
Tutto quello che succede nella coppia dovrebbe essere risolto secondo me, in essa, senza tirare dentro persone che non vivono la questione e non hanno tutti i dati, la complicità e sopratutto non sono legati dall'amore che abbiamo noi verso il nostro partner.
Ma non è facile dire al proprio compagno/a queste cose quando è abituato/a da una vita a fare questo se non lo capisce da se. Io ci sono passata in mezzo ed ho visto e subito le conseguenze, anzi le abbiamo imparate in due, ma la mamma e la sorella rimangono sempre tali per tutta la vita, se si è compreso qualcosa da quello che è successo ci si modifica un poco si impara dai propri sbagli.
E anche i genitori dovrebbero dire: eh no caro/a questi sono affari tuoi che ti devi risolvere non voglio conoscerli te la devi sbrigare da te, ora sei grande!
Credo che sia un modo di responsabilizzare i figli.
No?
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