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Originalmente inviato da RedWitch
Sulla prima parte invece non sono del tutto d'accordo. Spesso la ricerca del controllo sull'altro o su cose che fungono da appoggio esterno, per me non ha significato affatto il soddisfacimento di desideri.. anzi si vengono a creare delle rigidita' pazzesche.. e come dicevi tu non si vive.. perche' ci si basa sempre ed esclusivamente sull'esterno, senza mai guardare al proprio interno. Vivevo perennemente contratta e sempre proiettata nelle cose che facevo o in quello che pensavo che gli altri potessero pensare di me, e a cercare approvazione etcetc..
Un castello di carta insomma..
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Hai ragione a dire e mi sembra che Intendiamo la stessa cosa vista da punti di vista diversi. Nel momento in cui non sei cosciente di ciò che fai soddisfi i desideri che intendevo come bisogni non reali sbagliando a chiamarli desideri ma lasciandoti certamente un vuoto dentro e dietro che non colmi se non cercando e scavando.. avere il controllo fuori (sugli altri) serve a non stare male soffrendo volontariamente, senza rendersi conto che si sta peggio. Tutto questo lo vediamo dopo aver guardato a fondo.
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Originalmente inviato da Uno
Non entro nel merito se verso se stessi o verso gli altri.... alla fine è uguale... solo la manifestazione è diversa
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Originalmente inviato da Sole
Secondo me è necessario distinguere tra due tipi di controllo quello interno e quello esterno
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Originalmente inviato da Uno
Uhum... ci penso magari pensaci pure tu poi ci ritroviamo qui e vediamo che ne esce
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Aldilà del significato delle parole il contollo sembra un fare. L'esecuzione dell'osservare.
Osservo e attraverso il controllo gestisco quello che accade intorno e.. effetttivamente anche dentro di me faccio la stessa cosa (
). Quindi non è il controllo conseguenza di un uomo cosciente ma è l'uomo cosciente che utilzza il controllo a suo favore che sia degli istinti o di se stesso che degli altri. Quindi cambia la manifestazione, è vero.
La distinzione rimane nella manifestazione ma non nell'essenza della cosa.
Stavo anche riflettendo su un'altra cosa. Si dice che si fanno dei controlli sull'operato di qualcuno o di se stesso, su un lavoro, sui compiti di scuola, controllo la torta in forno ecc ecc. Un lavoro a posteriori di un opera già fatta o in corso di opera come va il già fatto. In questo caso il controllo serve a correggere, sistemare e fissare un errore modificandolo. Mi da l'idea di una ricapitolazione con gestione errori. Un anti virus.. effettivamente la modalità controllo arriva un attimo dopo la manifestazione dell'istinto o dell'errore... a volte per prevenire le conseguenze, a volte per correggere.
La mente istintiva parte sempre un momento prima ma il controllo con l'esperienza e l'allenamento allarga il suo campo (di controllo) e arriva a beccare ogni angolo per arginarlo. Di cosa fa parte allora il Controllo, del Padrone?