Discussione: Divinita' e Daimon
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Vecchio 29-05-2008, 18.18.56   #84
nikelise
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Io preferisco pensare al daimon come a un'entità esterna a noi, ma talmente aggrappata al nostro "io" da pensare che siamo noi stessi ad emanarla.
Altrimenti perchè accade spesso che vorremmo essere diversi da quello che siamo, e che non ci sentiamo padroni di noi stessi...
In forma estrema si parla di persone "possedute", in cui non agisce la persona stessa ma il daimon che ha dentro di sè...
Da bambina mi dicevano che dovevo condividere la mia vita con un angioletto e un diavoletto, e veramente certe volte capita di avere delle reazione contrastanti di fronte a un'azione da compiere o una scelta da effettuare, allora si dice che sì è combattuti tra una vocina che ti incita a fare quella data cosa, e un'altra che ti dice il contario....
Ma a questo punto chi siamo veramente ? Siamo la risultante di queste forze contrastanti, e se riuscissimo a integrarle, potremmo cercare di agire autonomamente, sfruttando ora l'una ora l'altra, per arrivare alla completezza dell'individuo.

Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.





Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.

Ma in effetti ci aveva gia' risposto UNO.
Anche se io vedo piu' utilita ripeto a vederla cosi' ma non e' credo rilevante.
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