Stamattina mi sono svegliata non molto in forma e piuttosto irritata e mi è venuto questo post.
Le regole le vedo come qualcosa su cui parametrarci e per non raccontarcela e conoscerci.
Se io metto una regola o aderisco ad un regola e mi osservo posso vedere quanto questa regola mi sta stretta e cercare di scoprire cosa in me fa si che sia stretta. Cosa non facile. Posso anche trovare i miei demoni o le mie tentazione.
Senza una regola esiste solo la legge dell’istinto quella che ti porta ovunque senza mai capire un bel niente.
Se esiste una regola la prima cosa che vedrò è che sono tentato, la seconda è che non esisto solo io ma anche chi mi tenta. Nell’osservazione di questo possiamo vedere quanto poco ci conosciamo. E quanto siamo arroganti e poco umili nel tentare di morire per una regola. Tanto da incattivirci e diventare sterili. La regola esiste ma esiste anche la possibilità di attenercisi con tutti se stessi, ma anche arrivare a vedere i nostri limiti.
Se il limite non l’ho allargato e mi cerco di estendermici a forza senza comprensione posso arrivare a strapparmi. Mi da l’idea di un lavoro lungo di estensione e che prima della rottura si debba per forza fermarsi con umiltà.