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Vecchio 16-06-2008, 15.27.56   #28
dafne
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Direi che non devi abbandonare quella sensazione che ci hai descritto, e' una cosa preziosa che anzi devi coltivare ed approfondire mi pare invece che tu la sottovaluti.
Grazie per la spiegazione
In merito all'esperienza vissuta non è che la stò sottovalutando è che non riesco a tornarci su. Non so se dipenda dal mio non stare proprio bene o se perchè questa settimana con i bimbi a casa mi ha impegnato e innervosito troppo o se perchè tornarci su inevitabilmente mi porta al nando a cui non voglio pensare, anche se dovrò affrontarlo prima o poi. Oppure è la sensazione che per rivivere quel momento devo perdere qualcosa e quel qualcosa in me fa un attrito pazzesco perchè non vuole essere perso. E non ultimo non voglio perdermi, ho già sfiorato quello stato tempo fà, forse era una cosa diversa ma non voglio più perdermi tra le nuvole. Non sò come spiegarmi, forse è solo un insieme di cose ma quando ho scritto che la sensazione provata è stata terribile è un pò come il volersi procurare il salto della ballerina senza la ballerina,non posso ficcarmici volontariamente, non sò se riesco a spiegarmi. Per tornare al ricordo di quel momento di assenza-presenza posso anche farlo ma riviverlo mi diventa..inpensabile, non sono nelle ciondizioni giuste e finchè non lo rivivo restarà li in potenza a mia disposizione mentre se cercassi di farlo quando ancora non è il buon momento perderei tutto. Uffa. Non sò come spiegarlo in altro modo ma è quanto sento.
Alle volte un pensiero vagante e fulmineo mi colpisce, se prendessi coscienza di certe cose poi non potrei più esimermi dall'esserne responsabile. Non capisco questa frase ma so che è vera, così come quel "mezza via" tra buono e cattivo, tra bello e brutto, tra ignorante e sapiente mi lascia interdetta. La via di mezzo dovrebbe essere la perfezione eppure sapere una cosa ma non saperla giustificare non è uno stato di perfezione, anzi. Quindi gli estremi si possono vivere o da una parte o dall'altra o nel mezzo se uno dei due non si conosce bene o in un ipotetico altro mezzo che è il punto che li contiene entrambi?
Secondo Socrate Eros è un demone e il demone non è un dio nè un mortale, quindi nel gioco degli opposti non è nè uno nè l'altro ma ha in sè una parte di entrambi? O non è nessuno dei due?
Non lo so ma a me quello stato di indiffererenza verso ciò che accade nel senso che tutto diventa buono mi puzza un pò, mi ci posso mettere volontariamnte in quel pensiero accettando che ogni cosa che capita ha un suo perchè, ma non penso sia questo che s'intenda per sapienza. Neanche con Bellezza suprema.
La questione degli opposti mi tormenta, come la storia del vento del nord che a seconda di dove siamo nei suoi confronti ci pare freddo o caldo. L'origine insomma è una ma la nostra posizione ne determina la caratteristica. C'era qualcosa in proposito anche sulla posizione degli elementi sulla croce.
a minestroni sono ancora bravina mi sà...
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