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Vecchio 03-07-2008, 13.16.32   #9
dafne
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Cara Daffi, come ci assomigliamo in tutto questo e non solo in questo devo dire.., Con personaggi diversi, altri ruoli in famiglia, ma di fondo c'è sempre il dover dimostrare che si vale, il bisogno di conquistare un ruolo pur ostinandosi a cercare di rimaner se stessi... si, ma come si fa? Il conflitto più grande nasce quando vorremmo essere noi a mostrare chi siamo davvero ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di dire che siamo all'altezza delle aspettative e dei giudizi dei famigliari, famigliari che poi diventano tutto il mondo.

Mi hanno colpito molto due cose che hai scritto: sul piangere e sul chiedere.
Entrambe le ho vissute, posso dirti dalla mia esperienza che piangere per rabbia o per dolore o per gioia non è un atto di debolezza o forza ma è un metter fuori un emozione forte che il corpo non regge in quel momento. Per quanto mi riguarda è un modo per poter parlare, ma mi accorgo che anche per poterlo fare devo riuscire ad alleggerire un pò di tensione, buona o cattiva che sia. Pian piano osservandosi si riesce a trattenere sempre di più, ad alalrgare la capienza e ad essere più contenenti (passatemi il termine).
Per cui Daf, per quanto ce l'abbiano messa proprio tutta per distruggere le nostre emozioni, per renderci robot repressi per fortuna le lacrime ancora ci fanno vedere che il cuore è caldo e che è solo ancora un pò bambino... nel senso che deve imparare a crescere, a gonfiarsi sempre di più fino a contenere ciò che vogliamo essere. Sei proprio Tu che pingi (a volte però è pure la vittimona che è in noi, eh? ma quella la sappiamo riconoscere), quella parte di Te che non vuole soffocare e che viene fuori per lasciarsi esprimere.
La forza secondo me è il coraggio di saper di deludere le aspettative altrui senza tradire se stessi. E io credo che questo confllitto che ti fa star male sia proprio il desiderio di essere libera di esprimerti.

Poi c'è ancora un punto oltre al chiedere, quello del "io valgo". Ecco questa non è presunzione Daf, o quantomeno si manifesta in presunzione, è una difesa bella e buona per non soffrire di incapacità nel fare. Però so che quando abbiamo un pensiero, un'idea su noi stessi è bene esplorarla fino in fondo. Se pensi di essere presuntuosa, indaga davvero e vedi se è solo un'idea o se lo sei, se fa parte di te.
Io ho avuto i maschi della mia famiglia di una presunzione che la metà bastava, tra l'altro sciovinisti, con il tempo ho capito che era la loro paura di perdere un ruolo, di essere messi in discussione... chissà ceh non sia un complimentone essere state trattate così? Vabbeh non montiamoci la testona...

Sul chiedere, beh ritorna con tutto sopra. Se si chiede si dimostra che non si sa e quindi non si è capaci e chissà ceh diavolo penserà l'altro... meglio sbagliare e fare danni, no? No, direi proprio che è meglio collaborare riuscire a prendere e allo stesso tempo dare all'altro quando occorre.

Dai Dafne, non mollare sei sola nella tua battaglia ma hai un sacco di compagni che vegliano!

p.s.
Scusate l'abbondante fuori tema, ma mi è venuto così.

EDIT: non ho letto Uno e Astral

la famiglia, già..
la sai la cosa più strana Sole? Che ero talmente presa dallo scaricare tutto sulla figura del papà che non avevo visto la mamma...
(non avevo voluto/potuto vederla...)
Tentando di restare un pò in tema il suo rifiuto della debolezza mi è sempre suonato farlocco e mi ha sempre irritato, quando poi ha ceduto lei alla sua di debolezza non sono riuscita a perdonarla, troppe le macchie, secondo me, sulla sua camicia.
Il mio concetto di forza, la mia intuizione di forza è più corretto, era molto diversa dalla sua ma, giustamente, lei era la mamma, il riferimento..
Ma era tutto sopito sotto, non avevo mai davvero visto tutto questo e la cosa più incredibile è stata che vederlo ha di colpo "svestito" mia madre di quasi tutte le mie sensazioni negative. Non so come spiegarlo, accettare di avere dei pensieri così rabbiosi nei suoi confronti, vedere certi piccoli meccanismi, ha fatto come evaporare parte del rancore. (in fondo lei ha fatto del suo meglio con gli strumenti che aveva allora, anzi, a volerla dire tutta è riuscita a fare molto di più, c'è del merito in questo)
Così come accettare un'osservazione e "dare un occhio" fà meno male che non combatterla e ostinarsi contro.
Non trovo ancora parole adeguate ma prima o poi ce la farò.
Anche perchè ho dei fastasticio compagni di viaggio
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