Focalizzerei l'attenzione sulla volontà: se non sbaglio i profeti sono scelti da Dio e non è che potevano decidere loro quando sentire la voce di Dio, poi si hanno dei dati e li riferiscono.
Chi interpreta invece è lui che tramite la volontà decide di utilizzare questi dati, ma a mio avviso i dati dei profeti sono sempre nettamente superiori a quelli di chi fa calcoli, interpreta ( a meno che le profezie non vengano da Dio).
Calcolare, valutare, prevedere sono capacità della parte razionale.
I dati ci sono sempre indubbiamente, ma la differenza è che il profeta non fa fatica ad elaborarli, chi studia gli astri o legge i tarocchi invece utilizza degli archetipi, che puoi può unire il significato più o meno intuitivamente, ma vi è comunque uno studio, sempre più limitato.
E' come se tu vai al mare ogni giorno e io posso saperlo, oppure tu vai al mare ogni giorno ma io lo deduco vedendo ciò che porti in macchina, vedendo l'abbronzatura o che torni con zoccoli e pantaloncini.
Il risultanto è lo stesso, ma nel primo caso è indubbiamente più immediato.
Forse può sembrare indifferente, ma secondo me qualche piccola differenza c'è, quando cominciamo a leggere i segni, a fare ipotesi anche se giuste, stiamo cominciando ad utilizzare la coscienza ordinaria e il cervello.
|