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Vecchio 30-08-2008, 07.34.27   #22
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Come tutte le grandi verità ha moltissime chiavi di lettura e ne avete tirato fuori più o meno il senso, ma il senso più profondo non è limitato al giorno nel senso di 24 ore o al ciclo veglia-sonno (di cui poi al limite sarebbe da prendere in considerazione il dormire mentre si cammina).
Anche se non ci pensiamo e lo facciamo in automatico (compreso il respirare) per vivere dobbiamo fare uno sforzo di volontà, incidenti o malanni ma se stringiamo viviamo finchè vogliamo, la stessa decadenza corporea inizia nel momento in cui ci convinciamo di aver già tutte le basi, in sostanza quando finiamo l'adolescenza (prima, ne sono la prova i conflitti generazionali) siamo ben fissati in questa realtà, siamo all'apice di questa esistenza e da li possiamo solo scendere. Poi si potrebbe discutere sulla velocità di questa discesa ed i motivi per cui è più o meno veloce, ma ora non il tema.
Spostiamo tutto ad una delle metafore che sono uscite e collegata verbalmente al titolo del thread: le partite di calcio.
Focalizziamo però sull'essere giocatori di calcio, oggi c'è una partita, dopo 90 minuti finisce, se io domani ne gioco un'altra sono ancora un giocatore, altrimenti al massimo sono un ex giocatore, non ho usato appositamente il futuro, non ho usato sarò perchè se domani non gioco già da adesso non sono più un giocatore, se domani giocherò adesso sono ancora un giocatore anche se vado a cena, esco con gli amici etc....
Questo è importante per capire il famoso qui e ora di cui molti parlano ma senza averne fatto serie meditazioni e/o riflessioni approfondite, il qui e ora e soprattutto ciò che sono è l'onda che cavalco tra "due" (più ma per comodità di pensiero diciamo due) eventi, la relazione tra questi mi rende qualcosa.
Nel discorso da cui proviene questa riflessione si parla di diventare "non fumatore", per essere non fumatore bisogna non aver fumato fin'ora, non star fumando ora ma anche non fumare fra 1 minuto, due ore, tre giorni, 6 mesi etc....
Tutto quello che posso essere ora è un mio essere qualcosa nel passato e nel futuro, altrimenti è un dominio dell'avere. Per esempio ora non fumo (per evidenziar meglio l'avere diciamo: non ho la sigaretta in mano, ma anche se non usiamo una voce del verbo avere siamo in tale dominio), ma potrei non essere un non fumatore.

Sembra banale messa così.... non lo è, è uno dei misteri della vita, ad iniziare dal primo respiro, è la semplificazione del concetto di volontà, se riuscite a vederlo.

Forse vuoi dire questo :
mentre l'essere e' nel passato nel presente e nel futuro e quindi e' al di la' del tempo e quindi dello spazio ;
l'avere : e' invece nel tempo ( e nello spazio ) in quanto legato al presente ed in parte , per parte limitata, al futuro.
Da qui la caducita' delle cose.
Il qui e ora allora e' solo un'illusione quanto all'essere che invece e' ben piu' esteso e' infinito.
E' questo il senso?
Domani ricomincia la partita significa allora che domani inevitabilmente , come oggi come ieri ,svolgiamo ,manifestiamo (PRESENTE NON FUTURO ) il nostro essere?
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