Ma allora la spontaneità è una empatia con l'altro, una non distanza dall'altro o da qualunque cosa che si sta facendo. Se noi siamo sia fiume che goccia, c'è una grande volontà che sa dove dobbiamo andare e da dove veniamo ma poi dentro ci sono miliardi di piccoli impedimenti che vanno in conflitto.
Non sto facendo il discorso del "volemose bene" "luce a amore".
Il come fare... è cercare di andare verso l'altro trascurando il conflitto, i conflitti, lasciandosi guidare da una visione più generale. Forse c'entra mettersi nei panni degli altri?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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