Citazione:
Originalmente inviato da Uno
a scendere si fa fatica e si soffre, a salire (se si fa velocemente) il gap (salto) più grande è nel primo cambiamento, poi la difficoltà è medesima ma almeno abbiamo l'esperienza del cambiare.
Per capire meglio la metafora ricordiamoci che il tapirulà rappresenterebbe il movimento della mente, non lo "scorrere" dell'ambiente intorno a noi (tempo e spazio) anche se poi sono relati ovviamente.
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Allora, abbiamo detto che il folle, andare in, rappresenta la sospensione del pensiero. Il passaggio necessario da uno schema ad un altro, quindi tapis roulant, quindi movimento della mente.
Movimento, quello della prima marcia, che si basa su uno schema predefinito mentre il secondo, essendo più veloce, lo si potrebbe associare a qualcosa, ad un interesse più alto, diciamo.
Ora, la seconda è lo schema altro, il tappeto sul quale vorremmo salire. Questo però lo metterei un attimo da parte per dedicarmi a quell'attimo di sospensione che dipende, mi pare, dal modo di guidare l'auto, se in maniera sportiva o più lenta.
Insomma in questo caso il fine è la sospensione.
In tale sospensione si deve possedere un certo equilibrio poichè altrimenti, perdendo i punti di riferimento - nell'esempio dell'auto potrebbe riportarsi all'incapacità di mettere in folle o trovarsi in quel momento ove risulta difficile " sgasare " o coordinare i vari movimenti da tenere, per poi passare in seconda; in definitiva una difficoltà che si deve affrontare almeno per l'inizio. Mi sovviene però una domanda:Chi non hai mai guidato in questo modo ad esempio, ossia non conosce questo modo, non ne ha esperienza che fa, torna indietro? - ci si potrebbe trovare nel mezzo e appunto non sapere cosa fare o peggio, non si è cambiato lo schema di riferimento e quindi si continua a rimanere in prima, purtuttavia convicendosi di essere passati.
Non ho capito granchè se si nota e per questo è quello sgasare, di più fra tutto, che non mi entra.