Nel riuscire o meno a cambiare schema di pensiero, c'entra anche il quanto si è disposti a farlo?
Provo un esempio pratico: quando sono convinta di una cosa, la incasello, la inquadro in un certo modo, e a quel punto per me diventa "verità". Se imparo che una mela al mattino mi fa bene, e mi convinco che sia così perchè ne faccio esperienza, poi arriva qualcuno che mi dice "si le mele fanno bene, tranne quelle rosse perchè..." (nella metafora dovrebbero essere i ragazzi che mi spingono giù) . A quel punto, o cambio schema, apprendo qualcosa in più e cioè che non tutte le mele sono adatte a me (l'esempio è scemo, ma solo per capire) e salendo sull'altra pedana inizierò a non mangiare mele rosse (e a sperimentare che succede), oppure risalgo sulla vecchia pedana e continuo imperterrita a credere che anche le rosse mi facciano bene..
Se è così, le variabili in gioco sono parecchie il momento in cui si scende dalla pedana è quello che mi permette il cambio di schema (poi magari la prossima volta imparo che le mele rosse vanno bene a cena e passo ancora su un altro tapis), bisogna vedere quanto sono disposta a cambiare di me e di quegli schemi a cui sono attaccata.. rinunciare a qualcosa insomma..
ps: il momento in cui resto in folle, potrebbe nella realtà rappresentare un momento di confusione in cui non si riesce nè a restare ancorati al primo tapis, ma ancora non si riesce ad andare alla velocità del secondo?
Ultima modifica di RedWitch : 08-10-2008 alle ore 01.06.51.
Motivo: aggiunto ps
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