Citazione:
Originalmente inviato da Sole
Sarebbe interessante capire come la mamma si rivolgeva, il tono e il modo. Insomma può essere che la bimba in questione fosse incapace di reagire e la mamma volesse spronarla.
Oppure è vero anche che la mamma troppo aggressiva impedisse alla bambina di realzionarsi con l'esterno.
Insomma è da indagare la relazione tra le due.
A volte capita di vedere scene che estrapolate dalla realtà di chi le mette in scena ci sembrano abominevoli, poi scopriamo che erano solo necessarie.
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Certo, sicuramente è da prendere in esame il tipo di rapporto.
Confesso che non ho dati a disposizione per dire se si trattava di cosa necessaria o no.
Fatto è però che anche per quel che riguarda la " possibilità" di sprono non mi sembrava, come dire, rientrante nella logica implicazione che in questo caso individua il rapporto tra mamma e figlia, per la quale, da ciò, la mamma spingeva la figlia a reagire.
Non ne vedo il motivo soprattutto perchè si trattava di bambine piccole ed anche perchè il tono ed il come veniva data la spinta - se di spinta si può parlare - hanno avuto insieme l'effetto contrario ossia la bambina nè ha sentito la vicinanza della mamma e ne, per questo a maggior ragione, ha risposto all'amichetta. Si è chiusa ancora di più un poco distante e con lo sguardo basso!
Questo per dire che comunque la ha probabilmente condizionata.
Forse altro tipo rispetto alla circostanza che si sarebbe avuta nella circostanza della non risposta/sprono da parte della mamma, ma pur sempre un condizionamento.
Aggiungo che l'impresisone che mi ha dato la mamma era si di fare assumere, e per questo forse allora insegnare, l'atteggiamento di difesa alla figlia - confesso, con metodi che faccio fatica ad approvare - ma anche c'era, più che un atteggiamento comprensivo e volto per questo, allora, alla comprensione dell'episodio, un comportamento di sfida nei confronti della bambina che prendeva in giro la figlia.
Anche questo, forse, un condizionamento.