Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Beh dai, ma è impossibile non condizionare. Si tratta piuttosto del come.
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Citazione:
Originalmente inviato da Sole
Infatti non credo che sia possibilile non condizionare chi ci vive vicino ogni giorno e anche chi non vivr ogni giorno con noi. Bisogna essere super svegli per non lasciarsi/non condizionare.
Certo è che come dice Ray sarebbe da scegliere sempre il male minore, ma comporta l'essere presenti e svegli.
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Condizionamenti viene da condizioni e le condizioni, presa genericamente, sono le specifiche in cui siamo, che ci devono pur essere, dato che non siamo in un indifferenziato.
Per non essere condizionati si dovrebbe essere sistemi chiusi. Si dovrebbe allora parlare di condizionamenti positivi o negativi, o più in psicologhese, adattivi o disadattivi... ma in realtà anche insegnare è condizionare.
Quello che forse può essere un buon punto di partenza è iniziare a rendersi conto che tutto condiziona, in un modo o nell'altro, e che quindi una maggiore consapevolezza degli effetti del nostro comportamento può aiutarci a sceglierlo meglio. Come dice Sole, qualsiasi cosa facciamo condizioniamo, anche se non facciamo nulla, e soprattutto nel rapporto genitori figli e in entrambe le direzioni.
Siamo molto più interrelati di quel che ci sembra o ci piace pensare.
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Il problema allora tocca un nodo fondamentale ossia che è inevitabile essere o venire condizionati da chiunque, da tizio o caio che siano genitori o no, come è inevitabile venire condizionati dall'ambiente e dunque dal sistema all'interno del quale siamo.
Mi sa che questo punto l'abbiamo gia toccato ma mi piace ricordare che ogni cosa o persona con cui veniamo in contatto imprime ed incide, su di noi e forse non solo, la sua azione, la sua forza.
Tornando alla bambina, certo è inevitabile allora parlare di condizioni ma queste potrebbero - e dovrebbero nella misura in cui il genitore, nel caso, era più o meno conscio diel suo comportamento - indirizzare in un senso più che in un altro; far nascere o una sana competizione o anche, in altro modo, un complesso o comunque generare una rottura che dietro di se porta forse altre conseguenze.
Mi rendo conto che messa così è molto semplicistica la cosa ma volevo guardare la situazione da una posizione un poco diversa e cioè la considerazione della responsabilità del genitore - e per lui tutto quel che fa - in quanto " contatto", giuntura e riflesso del mondo che circonda un bambino. Genitore allora è gia una condizione?