La pazienza secondo me è tralasciare la brama, la vedo associata al contadino o all'uomo a contatto con la natura che sa che ogni cosa ha i suoi tempi, che ogni cosa merita rispetto, non pretende di avere il grano a marzo ma aspetta il mese giusto della mietitura, e anche quando il suo campo non realizza il seminato non smette di seminare l'anno dopo, perchè sa che quello è il modo.
Lo vedo associato alla madre che pur vedendo i piccoli "difetti" del figlio che sta crescendo, ricorda che il tempo e il sole maturano le nespole, e che con un sorriso, una buona parola sospinge il figlio, ma non lo urta, non va oltre il limite, non brama per lui.
La pazienza di accudire con amore tutto ciò che si è scelto, anche quando le cose non vanno come vorremmo noi, quando la brama ci spinge ad ottenere tutto e subito, lo vedo come un accettare quello che viene dopo aver dato il massimo impegno, senza lasciarsi vincere dallo sconforto.
La pazienza la vedo legata all'amore, quando faccio qualcosa di fretta, non ho amore per quello che sto facendo, mi interessa solo il risultato, come un qualcosa che è un compito che non amo, mi da fastidio farlo, voglio l'onore senza l'onere, quindi la pazienza la vedo come il succo del limone bisogna estrarla da noi stessi, spremendoci, è come l'essenza, sta nel profondo di noi sarà per questo che facciamo così fatica a trovarla.