Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Insomma questa larga introduzione per dire che volenti o no, la società ci condiziona e ci impedisce di esternare piccoli gesti di bontà....
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Credo che non si tratta di
"essere buoni" , il problema è quello di esternare , mostrare , applicare la bontà e tutte le altre buone cose quali solidarietà gentilezza e disponibilità che , a mio avviso , ancora portiamo dentro , ma che per profonda diffidenza che si è inserita in noi come un tarlo, non esterniamo , non lasciamo più uscire , le sentiamo ma ci troviamo a comprimerle . Soffriamo di questa obbligata diffidenza perchè fidarsi degli altri è sentimento piacevole caldo e confortevole e ci manca .
La società così com'è diventata ci obbliga ad essere guardinghi e sospettosi e restii a concedere fiducia al prossimo , ma non si tratta di normale diffidenza ( l'invito alla prudenza c'è sempre stato ) , è una diffidenza quasi patologica che ci porta a vedere tutte le altre persone come nemici dai quali è doveroso difendersi pena guai e fastidi ( per nulla immaginari) e la cerchia degli esclusi da questo atteggiamento è sempre più ristretta , non va oltre il giro delle conoscenze (fidate) degli amici e dei parenti.