Credo che questa discussione possa, e debba anche, essere messa in correlazione con
" I Primi Passi "
Tornando alla tua domanda Grey, approfittando della tua esperienza per un verso e poi passare all'altro versante che è quello psicologico, di norma credo molti di coloro che si apprestano ad affrontare, anche a parole nel senso di parlarne, argomenti di questo tipo ( farei meglio a dire l'argomento che in quel momento risulta, in maniera incessante, essere messo da Tizio o Caio al centro delle loro attenzioni ),hanno molta difficoltà.
C'è una sorta di spaesamento dove tutto sembra " vero", dove tutto nella sua dimensione oltre che concettuale e cognitiva viene a trovarsi davanti ai nostri occhi e poiché non sappiamo come gestire questo flusso che per certi aspetti è nuovo ma anche no, seguiamo correnti, siamo disposti a leggere vagonate di libri, il tutto per dare una risposta o colmare un vuoto.
Penso che quello comunque sia colmato, dopo un senso di buio, pressoché fittiziamente proprio da ciò che pensiamo idoneo a fornirci una risposta, leggere o chissà quale altra cosa, nella presunzione di aver già compreso ( in realtà non credo che si sia neanche in prossimità di questa eventualità ) quello che c'è da comprendere, almeno nella fase iniziale.
Per altro verso, siamo carichi, anche con punte che toccano l'evangelizzazione ( nel senso che se ne parla pure agli amici, cercando di far vedere loro cosa noi abbiamo visto...ma è inutile ).
In questo quadro, dove non conosci nulla, dove nessuno ti da o potrebbe darti una mano posto che lo si può sempre trovare ( basta solo essere attenti ), figurasi se si pensa alla responsabilità come elemento caratterizzante di chi Cerca soprattutto in riferimento, in direzione di noi stessi...