Discussione: Ora et labora
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Vecchio 03-01-2009, 16.13.06   #32
Uno
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Non ricordo dove, non ricordo le parole ma ricordo che qualcuno parlando di Padre Pio (poi Santo) racconta di come questi imparò a far si che ogni respiro della giornata fosse pregare.
Ovviamente non parliamo di preghiera intesa come comunemente e solamente (c'è anche questa) si intende, cioè recitare delle sequenze prestabilite di parole, non parliamo neanche dell'esicaismo o esicasmo (pratica comunque interessante e da esplorare successivamente) cose che lo stesso Padre Pio poi praticava durante la giornata in appositi spazi temporali, parliamo dunque di preghiera nel senso più ampio, quello che ho cercato di descrivere con poche parole.

E' vero Nike, siamo abituati a pensare che un emozione vada provocata, e normalmente nella nostra vita così siamo abituati fin da piccoli, questo ci da il senso di quanto siamo lontani dall'emozione primigenia, innata, quella che seppelliamo sotto strati di "civilizzazione", condizionamenti etc...
Però dentro di noi da qualche parte esiste questa emozione naturale, non soggetta all'ambiente, tutto sommato meno manifestabile di quelle indotte e/o provocate... visibile solo per alcuni particolari all'occhio attento.
Emozione che detta in una maniera semplicistica corrisponde al vivere a pieno, essere vivi... ciò che in contrapposizione al nostro stato normale sembra euforia, ciò che il corpo non è abituato a reggere, almeno all'inizio se si riesce a prolungare lo stato, il corpo si ubriaca.
Quest'emozione dovrebbe incontrarsi con la mente della stessa natura, cioè pura non condizionata etc..... altra "botta" non facilmente sopportabile dal nostro vivere comune...
Le due (mente ed emozione) a questo livello non sono più distinte, sono un tutt'uno, definito da alcuni mente superiore.
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