Originalmente inviato da Kael
La materia filosofica è già la Pietra finita, visto che si deve partire dal metallo volgare per arrivare al metallo filosofico. Se si opera solo fisicamente sul metallo volgare esso resterà sempre volgare (per quanto raffinato lo si possa far diventare) ma non farà mai il "salto di qualità"...
Sull'operare filosoficamente, beh, questo è il segreto dei segreti, altrimenti sarebbero tutti Iniziati... Lasciano intendere però che solo decifrando il linguaggio allegorico che l'Alchimia usa si potrà accedere al giardino segreto dei filosofi.
Fulcanelli descrive la materia prima come "una massa solida, nera, densa, fibrosa, fragile e friabile, la cui scarsa utilità la rende vile, abbietta e disprezzabile agli occhi degli uomini", e nondimeno aggiunge "è il padre dei metalli, infatti questi ultimi devono ad esso la loro origine, perchè rappresenta la prima manifestazione metallica terrestre".
Viene anche indicata coi nomi di arsenico, cadmio, antimonio, tuzia, tartaro, etc.. Tutti i minerali, con il nome ermetico, gli hanno fatto omaggio del loro nome.
Viene anche chiamata drago nero coperto di squame, serpente velenoso, figlia di Saturno...
Importantissimo, trovo che sia questo passo "questa sostanza primaria ha visto interrompersi la sua evoluzione per l'interposizione e la penetrazione di uno zolfo infetto e combustibile, che ne impasta il puro mercurio, lo trattiene e lo coagula".
Questo mercurio primitivo, questa "materia prima", è interamente volatile ma, coagulata dallo zolfo infetto, assume l'aspetto di una massa di cui sopra. Qui interviene il primo solve, necessario alla separazione delle due sostanze.
A questo punto, e ricordando anche le parole sopra (è la prima manifestazione metallica terrestre) possiamo pensare sia l'urina? Tutti i metalli, alla loro origine, erano urina? Mi sa di no... Bisogna trovare quel quid, quella forma androgina, quella quintessenza da cui poi scaturiscono e si differenziano tutti i tipi di minerali e metalli...
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