Citazione:
Originalmente inviato da Ray
In effetti questa cosa dell'imparare da chi è migliore di noi e del non fissarsi sulle nostre idee sembra banale come insegnamento, anzi finora tutto quelo che dice sto libretto sembra banale, frutto del buon senso di chiunque.
Sembra, appunto.
Basta osservarsi un minimo ed essere un po' sinceri con se stessi per rendersi conto di quanto preferiamo restare attaccati alle nostre impressioni (che chiamiamo altisonatamente "idee") piuttosto che ascoltare, o solo prendere in considerazione quello che dice chi è migliore di noi.
Il fatto è che è duretta ammettere che qualcuno è migliore di noi no? Eppure, se siamo sinceri, quasi a prima vista lo/li riconosciamo. Una volta riconosciuto in qualcuno un appartenente alla categoria "migliori di noi" dovemmo ascoltare tutto quello che dice e, ove non collimasse con le nostre finte idee, mettere in dubbio prima quelle eppoi e semmai le parole arrivate.
Se addirittura questo "migliore di noi" è il diretto rappresentante del massimo raggiungibile, semplicemente dovremmo, ogni qual volta una nostra meravigliosa idea non collima con quel che ci dice, buttarla a mare e fare nostra la Sua.
Ma ci vuol coraggio... e forza. Tanta forza da contrastare e vincere l'attaccamento.
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Il problema qua, secondo me, è la difficoltà non solo di gettare quel che diamo per certo ma anche, soprattutto forse, riuscire a ri-conoscere che quello che abbiamo di fronte come migliore di noi. La forza per riuscire a liberarsi di questa certezza, ormai radicata, passa come hai detto per quella sincerità che parecchi credono di possedere ma che, in fondo, non fa parte di loro. Quanto si è disposti a rininciare a " quella" parte di se e quanto siamo propensi a migliorarci? Secondo me, poco.