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Vecchio 01-02-2009, 10.27.41   #52
dafne
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Mai fatti corsi ma ho subito, molto fortemente (italiacano ma rende meglio) il fascino di una scuola...pur sapendo di essere allergica alle scuole in genere (ma quella è un'altra storia).

Un pò l'intuito un pò un guardare a chi era entrato e rimasto tale e quale , un pò per chi c'era entrato e uscito e per finire per una bella scrollata di un Amico ho òasciato perdere.

Che fare per non fermarsi ai primi passi, eh beh io sarei ancora più pessimista perchè ai primi passi bisogna continuamente arrivarci, è un continuo rinnovare un desiderio, una spinta, un moto interiore..e poi quando i primi passi sono assorbiti bisogna andre avanti...

Ho conosciuto diverse persone che si sono "fatte prendere" dal desiderio di conoscere, di approfondire e poi si sono, più volte, perse per strada, fino quasi a rimuovere del tutto l'esperienza fatta. Io stessa ho avuto un periodo da ragazza di totale immersione in quello che potevo allora definire esoterico per poi allontanarmene del tutto.

Credo che non esista davvero un fare per andare avanti, credo che il rimanere vigili, attenti, desiderosi dipenda da dentro, come una sorta di fame che ti spinge imperterrito a cercare il cibo e sopravvivere.

Mai visto "il Pianista"? La storia di un pianista ebreo, Schpillman, rende benissimo la metafora, riesce a sopravvivere con poco o niente, sfiora la morte e alla fine il suo amore per la musica, e la Provvidenza lo aiutano a diventare ciò che per lui era la cosa più importante, un pianista. (ricordo una scena in cui iniziavano a bombardare la città e lui in radio rimaneva imperterrito fino all'ultimo a suonare e suonava anche nei momenti di agonia)

Fame, fame di trovare ciò che ci permetterebbe di realizzare ciò che siamo (anche se la sento molto imprecisa come affermazione), questo può, secondo me, spingerci avanti,in questo senso penso anche che i sogni più profondi dovrebbero essere utilizzati come piccoli fari.

Volere ciò che si fà no? E lasciar fare, che non è aspettare la manna dal cielo(credo sia legato a quel famoso non-agire di cui ho chiesto spiegazioni..vedremo)

mmm..la metafora della fame mi suggerisce un pensiero, tornerebbe col fatto che quando sono avvolta nel sonno ho bisogno di accumulare accumulare accumulare per chiudere una sorta di buco, trattenendo tutto, appesantendomi sempre più, sia fisicamente che nei pensieri. E dormire nel lungo sonno della pesante digestione... tocca poi la dieta.

Una dieta che mi fu suggerita amabilmente mesi fà
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